Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Luigi Maria Grignion di Montfort a cura di Ermes Dovico
welfare pro family

Fattore famiglia, si può: appunti per il Governo

Ascolta la versione audio dell'articolo

Doveva essere l'architrave delle politiche famigliari del governo di centrodestra, ma il Fattore famiglia è ancora al palo. Chi invece l'ha istituito, anche se in via sperimentale e per due soli servizi, è la Regione Lazio, anch'essa di centrodestra. Segno che il problema non è economico, ma di volontà politica. 

Famiglia 11_03_2024

Doveva essere uno degli architravi delle politiche famigliari con le quali il governo Meloni si era presentato agli italiani, assieme ad una riforma fiscale a misura di famiglia, ma all’avvicinarsi del giro di boa del quinquennio legislativo, il Fattore famiglia è ancora lettera morta. E con esso anche il quoziente famigliare che è ancora solo sulla carta. Assente da qualunque tipo di intervento di legge che non sta offrendo alle famiglie granché, salvo la promessa di una revisione dell’Isee che però è ancora lontana nel tempo, nonostante gli impegni presi recentemente dai viceministri dell’Economia e del lavoro.

Nel frattempo, però, qualcuno il Fattore famiglia lo sta introducendo seppure in via sperimentale per due anni e per un paio di servizi. Ma è comunque una novità se si eccettua quanto stanno già facendo da tempo altre regioni come il Veneto e la Lombardia.

Ora scende in campo anche la Regione Lazio, che ha approvato una legge che istituisce il Fattore famiglia. La prima legge approvata in aula dal Consiglio regionale del Lazio nel 2024 pone al centro il tema della famiglia, infatti, offrendo un supporto nel sistema di valutazione della capacità contributiva dei cittadini. La legge che istituisce il Fattore famiglia nelle politiche di welfare della regione nasce dalla proposta di legge numero 37 sottoscritta dai consiglieri di Fratelli d’Italia e con prima firmataria Laura Corrotti.

La legge prevede due anni di sperimentazione nell’ambito dei servizi relativi al trasporto scolastico e ai centri estivi ricreativi per sostenere l’avvio delle procedure organizzative del Fattore famiglia il più possibile in tutto il territorio laziale.

I criteri stabiliti per l’accesso al nuovo sistema rendono innovativa una legge che riconosce la centralità del merito, privilegiando quei cittadini sempre rispettosi della legge e in regola con il fisco. 

Soddisfatta, ovviamente, la presidente della commissione urbanistica e politiche abitative Laura Corrotti (in foto) che ha definito il Fattore famiglia «un ulteriore passo di civiltà nella storia di questa istituzione che ci onoriamo di servire. Grazie a questo provvedimento nessuna famiglia laziale con determinati requisiti sarà lasciata indietro. È una misura di buon senso che si focalizza sulle esigenze quotidiane delle famiglie, un contributo per la ripartenza della natalità in una regione che soffre, come tutta la nazione, l’inverno demografico».

Centrale è l’articolo 2 che definisce il Fattore famiglia come «strumento integrativo con la funzione di indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale che, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (Isee) garantisce condizioni migliorative, integrando ogni altro indicatore, coefficiente, quoziente di premialità per le famiglie, al fine della individuazione delle modalità di accesso alle prestazioni sociali e ai servizi».

Ora i regolamenti applicativi dovranno fare il resto e strutturarlo, però intanto con la legge viene istituito «il riconoscimento del nucleo familiare definito “numeroso”, già a partire dal terzo figlio» mentre ci sarà un’apposita «piattaforma informatica per l’applicazione del fattore famiglia, a disposizione anche dei comuni».

Come detto, si tratta di una misura di natura sperimentale «per un periodo di due anni a decorrere dall’avvio della piattaforma» e potrà essere applicato dai Comuni ai servizi inerenti il trasporto scolastico e i centri estivi ricreativi.

Non si tratta di un’applicazione molto estensiva, ma giova ricordare che non sono molti gli ambiti nei quali i comuni possono intervenire applicando agevolazioni per le famiglie o migliorando i criteri di accesso a certi servizi in un’ottica di welfare famigliare.

Al di là degli ambiti in cui il Fattore famiglia verrà applicato, è interessante ciò che è scritto l’articolo 2 laddove si fa riferimento a «garantire condizioni migliorative» rispetto all’Isee, strumento ormai obsoleto e insufficiente per misurare la ricchezza famigliare e spesso anche discriminatorio proprio dei nuclei più numerosi.

Un piccolo passo, ma la dimostrazione che al di là delle scuse sulla disponibilità economica, che questo Governo utilizza spesso penalizzando proprio le famiglie, il primo passo per una rivoluzione pro family è l’affermazione di una volontà politica. Curioso che ad approvare il Fattore famiglia sia una giunta regionale espressione di una compagine politica, il centrodestra, che al governo nazionale, invece, non dà segni di vita.



POLITICHE FAMIGLIARI

Isee iniquo: il Parlamento mette alle strette il governo

10_07_2021 Andrea Zambrano

Via libera del Senato: Governo impegnato a rivedere l'iniquo meccanismo Isee. Passa l'odg della Lega. Pillon alla Bussola: «Per gennaio servirà la modifica: proponiamo le indicazioni dell'Associazione Famiglie Numerose, che tengono conto dei carichi famigliari. La Sinistra che farà? Ascolta Fedez o difende i veri proletari?». Sull'Assegno Unico: «Troppo basso, così non va». 

SFIDA NATALITà

Assegno, le richieste delle famiglie e i nodi Fisco e Isee

17_11_2022 Andrea Zambrano

Oggi il primo faccia a faccia tra l'Associazione Famiglie Numerose e il ministro Roccella in vista dell'Osservatorio sull'Assegno Unico, nel quale partecipano come Forumfamiglie. Dopo aver incassato la correzione per le penalizzazioni sulle famiglie numerose, le richieste sono la revisione dell'Isee, l'aumento dell'assegno promesso in campagna elettorale, l'incremento per i figli maggiorenni e l'integrazione con una riforma fiscale con al centro la famiglia. Parla Moroni (ANFN). 

FISCO

Isee, è ora di cambiare: si fa largo il quoziente famigliare

30_11_2022 Andrea Zambrano

Per la prima volta un Governo accenna al quoziente famigliare nella Delega Fiscale. Al MEF si studia anche come superare le ingiustizie dell’Isee nell’accesso ai benefici di Stato. Lo stesso fa da tempo l’economista Federico Perali, che alla Bussola spiega: «L’Isee si riforma rendendolo più simile al quoziente famigliare, togliendo il peso adesso eccessivo del patrimonio e delle franchigie. In questo modo, soglia della povertà e dell’ISEE coinciderebbero rendendo più comprensibili a cittadini e amministratori le modalità di accesso agli aiuti. Ma con un occhio al costo della vita che da nord a sud è diverso».

INTERVISTA AL MINISTRO ROCCELLA

«Superare l'Isee, seguiamo il modello francese»

17_01_2023 Andrea Zambrano

Dopo l'aumento strutturale dell'Assegno Unico, il ministro di Famiglia e Natalità Eugenia Roccella spiega alla Bussola che «mai fino ad ora un governo aveva stanziato per la famiglia 1 miliardo e mezzo». «Dobbiamo sganciare l'assegno dall'Isee, che va riformato, ma non da subito perché l'emergenza ora sono le bollette»; Risorse e sostegno alla maternità: «Ci ispiriamo al modello francese». 
- VIDEO: CURIAMO IL TUMORE DELLA DENATALITÀ CON LA TACHIPIRINA, di Riccardo Cascioli

IL CASO

L'Assegno pesa sull'Isee: corsa contro il tempo per evitare la beffa

29_02_2024 Andrea Zambrano

Da quest'anno l'Assegno unico pesa nel calcolo dell'Isee: Il Governo ammette l'errore e promette correttivi per evitare che molte famiglie perdano bonus e servizi, ma c'è incertezza sui tempi. Nuovo report del Forumfamiglie per la revisione dell'Isee, strumento sempre più inadatto a rappresentare la ricchezza famigliare.