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IL CASO

L'Assegno pesa sull'Isee: corsa contro il tempo per evitare la beffa

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Da quest'anno l'Assegno unico pesa nel calcolo dell'Isee: Il Governo ammette l'errore e promette correttivi per evitare che molte famiglie perdano bonus e servizi, ma c'è incertezza sui tempi. Nuovo report del Forumfamiglie per la revisione dell'Isee, strumento sempre più inadatto a rappresentare la ricchezza famigliare. 

Famiglia 29_02_2024

Dopo gli annunci è tempo di passare ai fatti. Il Governo ha promesso che rimetterà mano al calcolo dell’Isee e ha ammesso che alcuni aspetti del meccanismo di calcolo della ricchezza di famiglia, per poter accedere a servizi e bonus oltre che all’assegno unico, saranno rivisti.

La scorsa settimana erano intervenuti il viceministro dell’Economia Maurizio Leo e la viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci, che, a margine di un incontro con il presidente del Forumfamiglie Adriano Bordignon, avevano annunciato «il via a un tavolo di lavoro interministeriale per esaminare e rivedere alcuni aspetti della disciplina Isee che hanno un impatto negativo sulla vita delle famiglie».

Ma le problematiche dell’Isee non sono solo di sistema, che si trascinano ormai da anni per milioni di famiglie. Ci sono anche problematiche sopraggiunte in corso d’opera, come l’ingresso dell’assegno unico nel calcolo dell’Isee che penalizza l’accesso di molte famiglie ad alcuni bonus del Governo. Qui, la partita è per certi versi ancora più complicata. Intanto si registra la volontà di «lavorare in sinergia per individuare quelle aree di intervento critiche e prospettare contestualmente le possibili soluzioni». Dunque, ci si aspetta che a breve il governo possa dare delle risposte a cominciare da questo “imprevisto”.

È anche per questo che il Forum cerca di non farsi cogliere impreparato e oggi stesso presenterà ai due viceministri un rapporto nel quale sono evidenziate tutte le problematiche che l’Isee trascina con sé.

«Ci sono tre grandi capitoli su cui chiediamo di intervenire», spiega Bordignon alla Bussola. «Il primo è quello di riformare l’Isee dalle fondamenta perché attualmente non è lo strumento più appropriato per misurare l’indicatore economico di una famiglia: ci sono errori che si tramutano in svantaggi per le famiglie e a volte in vere e proprie discriminazioni».

Ad esempio, il peso rilevantissimo dato alla prima casa in cui si vive: è troppo elevato tenuto conto che la casa non è un bene liquidabile in caso di difficoltà di una famiglia. Oppure le modalità di computo dei figli e la presenza dei fragili in famiglia: «Le scale di equivalenza sono inique – prosegue Bordignon (in foto) – e su questo tutti concordano. Già un anno e mezzo fa era stato riconosciuto che questa Isee andava cambiata». C’è poi il problema del calcolo sui redditi lordi e non netti in Isee che offre una fotografia alterata della ricchezza di una famiglia.

Il secondo capitolo degli interventi richiesti riguarda impatto dell’Isee sull’assegno unico e questo è stato da tempo segnalato dai delegati del Forum all’interno dell’Osservatorio sull’Assegno Unico. Il punto è quello di rendere l’assegno da un lato universale, ma sganciato dall’Isee o se proprio non se ne può fare a meno, rendere l’Isee davvero equo. In questa partita va collocato uno degli “sgambetti” più clamorosi comparso in manovra: l’esclusione dei Bot e Btp dal calcolo dell’Isee.

Si tratta di una misura particolarmente odiosa perché va a penalizzare tutte quelle famiglie che non hanno investito nei buoni del tesoro e che si vedono così private di un vantaggio offerto invece alle altre. Giova ricordare che i titoli di Stato sono liquidità più facilmente spendibile in caso di difficoltà. Che la misura sia iniqua però, sembra averlo capito anche il Governo che non ha ancora provveduto a emanare quei decreti attuativi per aggiornare il calcolo dell’Isee in modo da non tenere conto dei Btp. Dunque, la misura resta come congelata, anche se è presente nella Legge Finanziaria.

Veniamo ora al terzo capitolo: sterilizzare l’impatto dell’Isee su alcune misure a vantaggio delle famiglie che ora si trovano danneggiate. E qui veniamo all’imprevisto di quest’anno. L’Assegno Unico 2022 ha iniziato a gravare nell’Isee 2024. Il governo precedente aveva dato 18 mesi di tempo per provvedere affinché venisse sterilizzato anche per altre misure collegate all’Isee, ma questo non è successo. Vero è che anche gli assegni famigliari precedenti impattavano sull’Isee ma l’Assegno unico ha in sé anche la quota di detrazioni che prima non erano comteggiate. 

Il risultato è che molte famiglie perderanno già da quest’anno molte misure statali ma anche territoriali come il bonus scuola, il bonus trasporti, l’accesso alle borse di studio dell’Università, il bonus bollette, ma anche l’accesso al Banco alimentare che rischia di essere precluso a causa di questi salti di Isee per famiglie che invece prima ne beneficiavano.

L’aumento dell’Isee non impatterà sull’Assegno unico, che resta sterilizzato dal calcolo, ma l’impennata per molte famiglie non è certo un bel biglietto da visita per un governo che ha dichiarato fin da subito di voler intervenire a favore delle famiglie e della natalità.

È stato ammesso e si provvederà, ma come? E soprattutto quando? Non sarebbe più logico intervenire fin da subito dato che è proprio in questo periodo che le famiglie stanno rinnovando l’Isee 2024 nei Centri di assistenza fiscale?

«Potrebbero esserci costi aggiuntivi perché si tratta di costringere il 35% delle famiglie a rifare l’Isee appena rinnovato e come noto il lavoro dei Caf è sostenuto dallo Stato, che evidentemente non ha messo in copertura i costi imprevisti», conclude Bordignon.

Quel che è certo è che si deve intervenire già da quest’anno per consentire alle famiglie che prima beneficiavano di determinati sostegni di poter continuare a beneficiarne in continuità senza rimetterci. Sennò oltre al danno ci sarebbe anche la beffa.