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SPUNTI

Eutanasia, contrastare la deriva: azione e fede

Suicidio assistito: il processo rivoluzionario procede facendo due passi in avanti e uno indietro. Qualche rimedio “casalingo” per arrestare il male che avanza: informazione sana, formazione, parola, azione, ma soprattutto la fede perché è dalle ginocchia piegate che parte il cambiamento.

Editoriali 25_10_2021

Primo caso: Austria. Il governo austriaco ha deciso: il suicidio assistito sarà pratica legittima dal 2022. Nel dicembre del 2020 la Corte costituzionale aveva dichiarato illegittima la punibilità del suicidio assistito perché in contrasto con il principio di autodeterminazione. L’accesso a questa pratica sarà consentito a pazienti capaci di intendere e volere, affetti da patologie gravi e non curabili, dopo il placet espresso da due medici e non prima di 12 settimane, termine che si potrà ridurre per i pazienti terminali.

Secondo caso: Inghilterra e Galles.  L’«Assisted Dying Bill» è stato affossato in commissione presso la Camera dei Lords. La struttura della legge ricorda quella austrica. Difficile che tale disegno venga ripreso presso la Camera dei comuni. Ma in futuro di certo altre proposte verranno presentate.

Terzo caso: Nuovo Galles del Sud (Australia). Il parlamento dello stato australiano del New South Wales sta esaminando un disegno di legge sul suicidio assistito. Tutti gli stati autraliani hanno una loro norma che legittima questa pratica. Il governo del Nuovo Galles del Sud si è opposto ed ha rinviato il testo alla Camera alta per un’inchiesta di approfondimento. Se ne riparlerà a febbraio.

Quarto caso: Italia. Il disegno di legge «Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita» doveva essere discusso oggi, ma invece la discussione è slittata. Anche in questo caso si esclude la punibilità se la richiesta viene da soggetto capace di intendere e volere, affetto da patologie gravi, irreversibili e che provocano sofferenze ritenute insopportabili, tenuto in vita da trattamenti sanitari (ne abbiamo parlato qui).

È noto che il processo rivoluzionario proceda spesso facendo due passi in avanti e uno indietro. Le vicende di Austria, Inghilterra, Galles, Nuovo Galles del Sud e Italia lo dimostrano bene. Il caso della legittimazione del suicidio assistito che si sta diffondendo in Europa e non solo ci porta dritti dritti ad una domanda da un milione di dollari: come contrastare queste derive? Ad una domanda da un milione di dollari non si può che rispondere per cenni.

Qualche rimedio “casalingo” per arrestare il male che avanza. Primo: l’esempio personale. Si sa: la parola muove, l’esempio trascina. Ancor più risaputo: i tempi di oggi esigono più testimoni che maestri. Prima che le idee, è la persona che incarna con coerenza queste idee ad affascinare.

Secondo: informazione. I media sono perlopiù bugiardifici, però esistono ancora le fonti di informazioni sane. Occorre, prima di emettere un giudizio, conoscere i fatti nella loro reale esistenza. È un lavoraccio, ma che, in diversi gradi, siamo tutti chiamati a svolgere. Terzo: formazione. Dopo che ci siamo informati correttamente è necessario avere in mano gli strumenti di giudizio corretti. Posso anche conoscere i fatti nello loro reale dimensioni, ma poi se non li so leggere alla luce della verità è tutta fatica sprecata e faccio solo gli interessi del nemico.

Quinto: la parola. Non basta essere preparato occorre anche illuminare gli altri, imparando soprattutto tempi e modi (niente pavidità, ma altresì niente saccenteria da elefante in una cristalleria). Poi accadrà che se parli verrai giudicato dal Tribunale del Pensiero unico e di certo verrai condannato all’ostracismo sociale. Infatti il vero testimone oggi è martire, non può che essere un salmone che risale la corrente. Detto in altri termini, se tu stai dalla parte delle verità sappi che sei in minoranza e allora la maggioranza ti darà del reazionario, baciapile, negazionista, retrivo, intollerante.

Quarto: se è possibile facciamo lavoro di squadra, nelle associazioni, nei gruppi di volontariato, nelle fondazioni, etc. Come qualcuno ha detto, l’unione fa la forza, ma dà anche la forza. Impegnarsi insieme agli altri non somma gli sforzi, ma li moltiplica. C’è da notare che oggi il cancro del mondo cattolico è, dopo l’evidente sbandamento ereticale sui temi sensibili, la divisione.

Quinto: la fede. E’ l’aspetto più importante tanto che, se uno ha fede, agli altri step ci arriva senza dubbio. Al di fuori da ogni retorica bigotta, è evidente concludere che oggi manca una visione trascendente dei problemi propri e del mondo. Bisogna sforzarsi di guardare il nostro vissuto dall’alto, con gli occhi di Dio. Il piano trascendente porta poi ad usare le armi spirituali per vincere, che sono le più efficaci. Di fronte a situazioni umanamente irrisolvibili occorre tempestare di richieste accorate Colui al quale nulla è impossibile. Vogliamo dunque cambiare le cose anche in politica? Preghiamo con l’adorazione eucaristica, il rosario, l’orazione personale, etc. E poi offriamo i nostri dispiaceri, le nostre sofferenze più profonde sia per risolvere i problemi che ci affliggono che quelli che affliggono il mondo intero. È dalle ginocchia piegate che parte il cambiamento.