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ROSARIO SUL CONFINE

"Ero in Polonia: ho pregato con un vero popolo cristiano"

"Dopo 12 ore di viaggio abbiamo pregato per una giornata intera insieme a tutta la Chiesa polacca: ho assistito allo spettacolo di un popolo cristiano ancora vivo, giovane e cosciente della propria identità"

Attualità 13_10_2017
Rosario confine Polonia

Caro direttore,

una coppia di sposi di Rimini e io, che sono di Cesena, venerdì 6 ottobre alle ore 8 siamo partiti in auto da Cesena per raggiungere le Polonia e unirci alla recita del Rosario sui confini, promossa anche dalla Conferenza episcopale del paese. Dopo quasi 12 ore di viaggio, in cui abbiamo percorso 1.160 chilometri circa, siamo arrivati verso le 19.30 a Cieszny, città polacca sul confine con la Repubblica Ceca.

Sabato 7 alle ore 10.30 si è cominciato con la spiegazione del gesto, dopodiché, alle ore 11, è stata celebrata la Santa Messa. E dalle 12 fino alle 13 abbiamo partecipato all’Adorazione Eucaristica. In seguito, abbiamo avuto tre quarti d'ora di tempo per pranzare, perché poi alle 14 è cominciato il Santo Rosario che si è concluso alle 16, dopo la recita di tutti e quattro i misteri. Infine, siamo rimasti per un po’ ad adorare il Santissimo Sacramento, ancora esposto nella chiesa dedicata a santa Maria Maddalena. Alle 16.30, siamo quindi ripartiti per l’Italia, arrivando a Cesena intorno alle 15.30 del giorno successivo.

Provo a descriverle quanto ho visto: al mattino presto vi era una maggioranza di anziani e adulti, saranno state in tutto circa millecinquecento persone, al pomeriggio poi si sono uniti tanti giovani e famiglie con bimbi. Per almeno tre ore di Adorazione Eucaristica e Rosario, ho visto gente di oltre 70/80 anni inginocchiata sulle pietre della piazza bagnate dalla pioggia. Pregavano senza che volasse una mosca o si aprisse un labbro, se non per recitare il Rosario. Ho visto uomini, donne ragazzi in ginocchio con le corone del Rosario pendenti dalle loro mani. Una vecchia donna, piccola e minuta, dai capelli bianchi e gli occhi di un azzurro intenso è rimasta in ginocchio per due ore con le mani e le braccia protese in avanti e la corona che pendeva dalle sue dita, che la stringevano come aggrappate ad essa. Aveva il viso bianco, forse levigato da una crema o qualcosa del genere, che la rendeva come marmorea, quasi una statua, in perenne rendimento di grazie.

A prendere la Comunione poi, non ho visto proprio nessuno che abbia ricevuto il Signore in mano. Tutti hanno ricevuto l’Eucarestia sulla lingua, più della metà di loro in ginocchio. Ho visto poi una trentina di sacerdoti, tutti rigorosamente in talare, con in testa la berretta tricorno, il copricapo sacerdotale nero con il pon pon sempre nero, mentre quello del vescovo presente era viola. Questi preti erano giovani, dagli occhi luminosi e si abbracciavano fra loro come facevano, immagino, gli apostoli! Abbiamo davvero toccato con mano e visto con i nostri occhi un Popolo con la P maiuscola, un popolo cristiano! Non smetteremo mai di ringraziare il Signore e la Madonna per averci chiamato in Polonia ai Loro piedi il 7 ottobre 2017!

Pier Luigi Tonti