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TWITTER

Elon Musk vuole più libertà nei social. Liberal indignati

Elon Musk ha perfezionato l'acquisto di Twitter, dopo una lunghissima trattativa, poi ha licenziato tutta la sua classe dirigente. La stessa che aveva bannato Trump a vita e che finora aveva fortemente limitato la libertà di espressione nell'importante social network, con criteri politici (progressisti) su Covid, aborto e global warming. 

Economia 31_10_2022
La sede di Twitter a San Francisco

Con l’acquisto ed il controllo da parte di Elon Musk del social-media Twitter torna la libertà di parola, opinione e comunicazione per centinaia di milioni di utenti attivi nel mondo (396 ad ottobre 2022). A fine marzo scorso, il geniale e più ricco uomo del mondo Elon Musk aveva fatto un sondaggio proprio trai i suoi 100 milioni di followers di Twitter, chiedendo l’opinione sulla effettiva libertà di parola ed espressione sul social media che, in passato aveva deciso di bandire permanentemente Trump nel febbraio 2021 e censurare contenuti e messaggi pro life e pro family. Il risultato era stato chiaro, con un 70% (1,4 milioni su 2milioni di votanti) convinti che Twitter non rispettasse il principio primo della democrazia: la libertà di parola e opinione.

Da allora e sino a pochi giorni orsono, Elon Musk ha deciso di acquistare Twitter e cacciare manager e dirigenti che non hanno rispettato la libertà di parola ed espressione per ragioni politiche. L'uomo più ricco del mondo, Elon Musk, ha completato l'acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari lo scorso 28 ottobre, con l’annuncio dello stesso Musk:”L’uccellino [simbolo del social media Twitter] è stato liberato”. Il giorno stesso sono stati licenziati alcuni alti dirigenti, tra cui l’amministratore delegato, Parag Agrawal, seduta stante scortato fuori dalla sede. Musk ha dichiarato di non volere che la piattaforma diventi un amplificatore per l'odio, in un ampio comunicato postato sulla piattaforma: "Twitter non può ovviamente diventare un inferno libero, dove tutto può essere detto senza conseguenze!". Tuttavia la libertà di opinione e parola e un ragionevole dibattito, sarà permesso a tutti, senza decisioni politiche o ideologiche che impediscano a chiunque si opponga al pensiero dominante liberal di esprimersi liberamente.

Qual è esattamente l'algoritmo di Twitter che censurava le opinioni dei conservatori, di chiunque irridesse il presidente Biden, di chiunque si opponesse agli abortisti o mettesse in discussione la dottrina dei vaccini Covid? Da qualche giorno, le persone che non potevano parlare saranno autorizzate a farlo dal nuovo ‘cavaliere bianco’ Elon Musk, non certo e solo in ragione della sua avversione alla ideologia illiberale e woke che la sinistra globalista vuol imporre a tutti. Il campo di gioco sarà trasparente, il che è un prerequisito per l'equità e la libertà. Musk ha dichiarato, lo stesso 28 ottobre, che avrebbe formato un nuovo "consiglio per la moderazione dei contenuti... Non ci saranno decisioni importanti sui contenuti o ripristini di account prima che il consiglio si riunisca", ha twittato.

La sinistra liberal e democratica, toccando il suo apice più ridicolo, ha criticato l’acquisto di Musk: l’uomo più ricco del mondo che possiede uno dei social media più influenti del mondo, si teme che il troppo potere metta in pericolo la libertà. Ovviamente, non la pensavano così quando FB e Twitter negli ultimi tre anni hanno promosso a spada tratta contenuti e messaggi chiaramente elettorali a favore di Biden e dei Dems, né oggi s strappano le vesti al pensiero che uno dei più ricchi uomini del mondo, il liberal Jeff Bezos, possieda e condizioni dal 2018 il Washington Post. Il The Guardian dei giorni scorsi elencava una serie di preoccupazioni e prudenti decisioni di grandi gruppi industriali multinazionali per valutare le decisioni che prenderà Elon Musk ed il nuovo consiglio dei ‘moderatori’ del social media. Una delle principali preoccupazioni della sinistra liberal riguardava il ripristino dell’account di Trump, terrorizzzati dalla possibilità che un ritorno dell’ex Presidente a pochi giorni dalle elezioni di Mid-term (8 novembre) possa rafforzare il prevedibile successo dei Repubblicani. Ci ha pensato lo stesso Trump nei giorni scorsi, dopo averlo già detto chiaramente lo scorso aprile, a metter fine alle polemiche: “Sono molto felice che Twitter sia ora in ‘mani sane’ e non sia più gestito da pazzi e maniaci della sinistra radicale che odiano veramente il nostro Paese...Twitter deve ora lavorare duramente per liberarsi di tutti i bot e gli account falsi che lo hanno danneggiato così gravemente. Sarà molto più piccolo, ma migliore. Io amo la verità!”, ha scritto Trump su Truth Social, la sua piattaforma di social media che ha utilizzato per gran parte di quest'anno.

Polemiche strumentali e viziate dal chiaro disappunto di liberal e globalisti per aver perso un potentissimo strumento divenuto amplificatore di narrazioni e dottrine tanto malvagie quanto univoche. Gli stessi che si preoccupavano 48 ore orsono per il possibile ritorno di Donald Trump, da 24 ore non fanno che applaudire la discesa in campagna elettorale di Barak Obama al fianco dei candidati Dems più in difficoltà per le loro posizioni estreme su aborto e taglio dei finanziamenti alla polizia. E’ ben chiaro che la polemica verso Elon Musk e il suo acquisto e controllo totalitario di Twitter va ben oltre la sfida che si gioca negli USA tra Dems e Repubblicani.

Teniamo conto che Elon Musk non è monogamo e non sostiene la fedeltà famigliare ma è l’unico miliardario della top-ten mondiale ad aver esplicitamente invocato la necessità di maggiori nascite per lo sviluppo e la crescita della civilizzazione del pianeta (l’opposto del neo malthusianesimo praticato dai globalisti), il suo “solo più bambini possono salvare il pianeta” è il contrario della ‘Verde dottrina’ catastrofista. Volete la prova del ‘9’? Da aprile scorso Bill Gates e più di venti organizzazioni e fondazioni abortiste, liberal, LGBTI e ‘woke’finanziate anche da Soros hanno speso milioni di dollari per boicottare l’acquisto Twitter da parte di Elon Musk. Un liberale che spinge per la natalità e vuol tutelare la libertà di parola è un nemico, se poi questo geniale uomo è il più ricco del mondo...