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a cura di Anna Bono
Yemen

È iniziato il 6 maggio il rimpatrio degli immigrati illegali arrestati nelle scorse settimane

Già 222 immigrati illegali sono stati riportati in patria dall’Oim. Migliaia di altri immigrati tutti originari del Corno d’Africa languono in centri di raccolta improvvisati in condizioni disumane

Migrazioni 13_05_2019

 

Sono sempre più allarmanti le notizie che arrivano dallo Yemen riguardanti gli immigrati illegali arrestati dalle autorità  a partire dal 21 aprile e attualmente detenuti in tre centri improvvisati, due stadi sportivi e un campo militare, in condizioni che le agenzie delle Nazioni Unite definiscono “disumane”. Si tratta di quasi 5.000 persone tra cui centinaia di minori, in gran parte originarie dell’Etiopia che, nonostante la guerra in corso in Yemen, nei mesi scorsi hanno affrontato la pericolosa traversata del Golfo di Aden con l’intenzione di raggiungere dallo Yemen gli altri paesi della Penisola Araba. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni, Oim, sta tentando di rifornirli almeno di acqua potabile e cibo di emergenza. In un solo giorno, l’8 maggio, in uno dei centri, uno stadio di Aden che ospita circa 2.500 persone, otto immigrati sono deceduti per complicazioni dovute ad attacchi di diarrea acquosa acuta. L’Oim è riuscita a fornire il centro di una trentina di toilette e a organizzare l’approvvigionamento regolare di acqua potabile. Ma non sono disponibili capi di abbigliamento e di biancheria e in simili condizioni si temono epidemie.  L’Oim è riuscita anche ad avviare un programma di rimpatri volontari. Dal 6 maggio 222 immigrati illegali etiopi sono già stati riportati a casa con una serie di voli aerei. Ogni anno migliaia di cittadini etiopi si affidano a organizzazioni di contrabbandieri di uomini per raggiungere i paesi arabi benché da alcuni anni il governo del loro paese abbia avviato campagne di informazione sui pericoli e le incognite dell’emigrazione illegale.