Due buone notizie dalla Libia
È stato arrestato Abd al-Rahman al-Milad, ricercato per traffico di esseri umani e di carburante, e l’Unhcr ha ripreso il trasferimento in Niger di emigranti e rifugiati bloccati in Libia
Le autorità libiche hanno arrestato a Tripoli il 14 ottobre Abd al-Rahman al-Milad, detto Bija, ricercato dalla Interpol. Già comandante della guardia costiera nella città libica di Zawiya, al-Milad è accusato di contrabbando di esseri umani e di carburante e di aver aperto a Zawiya un centro di detenzione, uno di quelli in cui gli emigranti che incautamente si affidano a organizzazioni criminali per raggiungere illegalmente l’Europa subiscono violenze e abusi, tenuti prigionieri in attesa di saldare il prezzo concordato per il viaggio o di procurarsi la somma necessaria per l’ultima tratta, la traversata del Mediterraneo. Al-Milad è una delle sei persone sottoposte a sanzioni dal Consiglio di sicurezza dell’Onu nel giugno del 2018 perché accusate di dirigere delle reti di traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Inoltre un gruppo di esperti Onu lo aveva identificato come persona direttamente implicata nell’affondamento di imbarcazioni di emigranti usando armi da fuoco. Un anno prima, nel maggio 2017 aveva preso parte a una riunione sull’immigrazione in Sicilia, al Cara di Mineo, tra autorità italiane e libiche nell’ambito di un progetto UE, presentandosi sotto falso nome ed esibendo un documento contraffatto. Un’altra buona notizia dalla Libia è che l’Unhcr, dopo sette mesi di sospensione a causa del COVID-19, ha ripreso i trasferimenti aerei in Niger di emigranti e rifugiati bloccati in Libia. Il 15 ottobre un primo volo ha portato a destinazione 153 persone originarie di Eritrea, Somalia, Sudan e Sudan del Sud. 15 sono minori non accompagnati o separati dai genitori. Come in passato, saranno ospitati in alcuni campi profughi in attesa di essere eventualmente riallocati altrove.