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USA

Droni misteriosi e silenzio di Biden. L'ultimo incubo nei cieli americani

Decine di avvistamenti ogni notte nei cieli della costa atlantica statunitense: droni di tutte le dimensioni sorvolano lo spazio aereo americano e nessuno sa chi li stia mandando. Silenzio dell'amministrazione Biden, esasperazione delle autorità locali.

Esteri 17_12_2024
Drone (La Presse)

Un incubo nel cielo: avvistamenti di droni misteriosi, a decine, tutte le notti, per quasi un mese. Chi li manda? Chi li sta pilotando? Esperimento o incursione straniera? Non è un film di fantascienza, ma quel che stanno realmente vivendo milioni di americani, soprattutto sulla costa atlantica. E la frustrazione peggiore è, non tanto quella di non capire cosa stia succedendo, quanto il silenzio del governo federale, che a domanda non risponde e quando risponde minimizza.

Gli avvistamenti avvengono soprattutto nei cieli degli Stati della costa atlantica statunitense: New Jersey, Pennsylvania, Maryland, Connecticut, Massachusetts. Ma tanti altri sono registrati nell’Ohio, uno Stato del Midwest. Qualcosa non quadra nemmeno in California, sulla costa del Pacifico. Benché il Pentagono e la Sicurezza Interna ribadiscano che questi droni non costituiscano una minaccia alla sicurezza, venerdì sera scorso due aeroporti hanno dovuto sospendere tutti i voli proprio a causa loro. Lo Stewart International Airport nello Stato di New York e la base dell’aviazione Wright-Patterson nell’Ohio hanno temporaneamente chiuso per il rischio di collisioni.

Tante le ipotesi. Potrebbe trattarsi di un esperimento condotto dal Pentagono stesso o da un’altra agenzia americana, cosa che spiegherebbe la reticenza con cui vengono date le informazioni al pubblico e alle stesse autorità politiche locali. Potrebbe essere un fenomeno spontaneo, generato dalla scadenza di leggi che proibivano l’uso dei droni di notte. Per cui è possibile che tanti siano colpevoli e non siano neppure consapevoli. Però resta forte il sospetto di un’azione ostile, di una potenza straniera e ostile agli Usa: Iran? Cina? Sono le due ipotesi più gettonate. Però, a questo punto, si spiega meno perché Washington minimizzi o non voglia dare risposte alle domande delle comunità locali. Il Pentagono ha dato una prima risposta del tutto insoddisfacente, smentendo di fatto l’allarme droni, asserendo che “molti degli” avvistamenti fossero in realtà aerei pilotati, regolarmente autorizzati a volare in quelle zone a quell’ora. Si rileva poi che tanti siano avvistamenti multipli dello stesso drone. Ma sono spiegazioni insufficienti.

Martedì scorso, il governatore del New Jersey, Phil Murphy (Partito Democratico) ha chiesto risorse federali all’amministrazione Biden per saperne di più di questa intensa attività aerea nei cieli del suo Stato, il più affetto in assoluto dal curioso fenomeno. Anche due basi navali, fra cui un arsenale, sono state sorvolate dai droni. Ma anche in questo caso, la Marina minimizza e afferma di aver a che fare con lo spionaggio con droni praticamente sempre. Ordinaria amministrazione, insomma, “non c’è niente da vedere”. Larry Hogan, ex governatore del Maryland (Partito Repubblicano), giovedì sera ha scritto sul suo profilo di X di aver avvistato e filmato per “decine di grandi droni” sopra casa sua, per almeno tre quarti d’ora. Anche l’ex governatore ha criticato la “risposta negligente” del governo federale. Il governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro (Partito Democratico) ha annunciato delle missioni di elicotteri statali per cercare di capire cosa stia accadendo in seguito alle segnalazioni e ai timori crescenti dei residenti. 

Comprensibilmente iniziano anche le richieste per un intervento più drastico da parte della Difesa. Un deputato repubblicano del New Jersey, Jeff Van Drew, fa l’ipotesi di una nave iraniana al largo della costa atlantica, intenta a inviare droni negli Usa per spionaggio e sabotaggio. Ma non ci sono prove dell’esistenza di un simile natante e il Pentagono, anche in questo caso ha smentito. Più duro il senatore, sempre del New Jersey, Jon Bramnick, che a NewsNation ha dichiarato, con una sfumatura di cospirazionismo: «Deve esserci qualcosa che non possono dirci perché hanno paura di quello che farà l'opinione pubblica quando saprà cosa stanno facendo i droni». Donald Trump, fresco di elezione e prossimo alla nomina ufficiale (che avverrà oggi), scrive sul suo profilo di Truth: « Avvistamenti misteriosi di droni in tutto il Paese. Può davvero accadere che questo avvenga all'insaputa del nostro governo? Non credo proprio! Fatelo sapere al pubblico, e subito. Altrimenti, abbatteteli!». Kathy Hochul, governatrice dello Stato di New York, ha almeno ottenuto da Washington nuove apparecchiature elettroniche per l’avvistamento e il tracciamento dei droni, non prima però di richieste reiterate di aiuti e critiche al silenzio del governo federale.

Ovviamente non mancano neppure le ipotesi più irrazionali, tipiche delle ondate di panico. E così gli ufologi non perdono questa occasione per denunciare il tanto atteso contatto del terzo tipo con gli alieni. Mentre sul fronte cospirazionista del Web, si fa strada la vecchia teoria del Progetto Raggio Blu (Blue Beam), a detta loro un piano segreto del governo per simulare un arrivo degli alieni solo per cogliere il pretesto per imporre la legge marziale.

Ma come fare a liquidare il tutto solo come una psicosi, dopo l’episodio dei palloni spia cinesi? Le due mongolfiere d’alta quota, cariche di sensori, hanno volato sui cieli del Nord America, dall’Alaska al Canada e da questo agli Usa settentrionali, per più di una settimana, dal 28 gennaio al 4 febbraio. Fino all’ultimo, l’amministrazione Biden ha mantenuto un silenzio tombale, proprio come sta facendo in queste settimane. Solo quando i notiziari hanno iniziato a dare la notizia in primo piano, Biden si è degnato di spiegare la natura e l’origine di quello strano avvistamento d’alta quota. Sperava di non sollevare un caso con la Cina, in vista del suo previsto viaggio a Pechino, poi ha dovuto abbattere quel pallone spia (che era già arrivato sull’Atlantico settentrionale), innescando una crisi con Xi Jinping.