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VATICANO

Dossier, illazioni e mistero sul siluramento di Becciu

Mentre la Santa Sede continua a tacere sui motivi delle dimissioni forzate del cardinale Becciu da prefetto della Congregazione per la causa dei Santi e dai diritti del cardinalato, l'inchiesta dell'Espresso fa riferimento a un uso disinvolto delle finanze vaticane per sostenere attività familiari in Sardegna. Becciu smentisce (in parte) e nega di aver commesso qualsiasi reato, e ricostruisce l'udienza-choc con il Papa. E intanto dall'Australia il cardinale Pell plaude al provvedimento lasciando intendere che potrebbe esserci Becciu dietro la regia romana all'origine delle sue disavventure giudiziarie in Australia. Davanti a tante verità, resta incomprensibile il silenzio ufficiale della Santa Sede.
- TERREMOTO IN VATICANO, IL PAPA SILURA BECCIU, di Nico Spuntoni
COME UNA GIUNTA MILITARE SUDAMERICANAdi Riccardo Cascioli

Ecclesia 25_09_2020
Il cardinale Becciu

A sedici ore dal bollettino che annunciava la perdita dei diritti del cardinalato, la Sala Stampa della Santa Sede non ha ancora comunicato i motivi ufficiali della decisione. Nel frattempo, però, sono emersi elementi importanti e altrettanto clamorosi che potrebbero aiutare a delineare una ricostruzione dei fatti. Questa mattina, dopo un'anticipazione rilasciata in tarda serata, l'Espresso ha pubblicato un'inchiesta a firma di Massimiliano Coccia che fotografa uno scenario ben più complesso rispetto alla stessa vicenda londinese che, inizialmente, veniva accreditata come la probabile causa delle dimissioni del porporato sardo.

Il giornalista parla apertamente di "metodo Becciu" che avrebbe contraddistinto la gestione delle finanze vaticane negli anni del suo alto incarico in Segreteria di Stato. L'indagine della magistratura vaticana sull'immobile londinese partita dalla denuncia dello Ior avrebbe, dunque, raggiunto un livello superiore fino a toccare un giro di affari che avrebbe arricchito le società legate ai familiari dell'ex prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Secondo Coccia, che afferma di aver potuto visionare le carte, l'allora "Sostituto della Segreteria di Stato avrebbe chiesto e ottenuto per ben due volte dalla Conferenza Episcopale Italiane e una volta dall’Obolo di San Pietro un finanziamento a fondo perduto in favore della cooperativa Spes, braccio operativo della Caritas di Ozieri, provincia di Sassari, di cui titolare e rappresentante legale è il fratello Tonino". In base all'inchiesta pubblicata dall'Espresso, "dopo il primo emolumento, per via di un incendio che ha investito un capannone, il cardinale nel gennaio del 2015 chiede di destinare alle casse della cooperativa altri 300 mila euro, nonostante successivamente la società gestita dal fratello beneficerà di un premio assicurativo ingente per il danno riscontrato".
Infine, un'ultima richiesta di soldi sarebbe arrivata dall'allora numero tre del Vaticano nell'aprile del 2018 e avrebbe riguardato "attività concernenti gli adeguamenti delle strutture per l’accoglienza dei migranti".

Aprile 2018, dunque un mese prima l'annuncio del Concistoro con cui, creandolo cardinale, Francesco ridimensionò il peso in Curia del fino ad allora potentissimo prelato di Pattada, spedendolo nella meno influente Congregazione delle Cause dei Santi da cui, generalmente, i prefetti escono pensionati. Nell'articolo di Coccia, inoltre, appellandosi alle rivelazioni fatte da "fonti interne della Santa Sede", viene sostenuto che il cosiddetto "metodo Becciu" risalirebbe al periodo precedente la sua nomina in Segreteria di Stato, ai tempi delle sue nunziature in Angola e Cuba dove - scrive il giornalista - "un altro fratello del cardinale, Francesco, titolare di una ditta di falegnameria, avrebbe arredato e ammodernato numerose chiese".

Nel mirino dell'inchiesta, inoltre, è finita anche la “Angel’s srl”, una società avente come rappresentante legale e socio di maggioranza Mario Becciu, psicologo e psicoterapeuta, professore alla Salesiana nonché fratello del porporato sardo. Questa società, secondo la ricostruzione, avrebbe come finalità "la distribuzione specializzata e la consulenza nel food & beverage, con tanto di installazioni di sistemi automatici e prodotti per il settore negli hotel". A rifornirsi dei prodotti della Angel's, però, sarebbero stati soltanto alcuni enti ecclesiastici che - contattati dall'Espresso - avrebbero ammesso di averlo fatto su indicazione data "direttamente dal cardinal Becciu o da persone a lui vicine".

Di fronte ad accuse così dirompenti l'ex prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha deciso di rompere il silenzio annunciato ieri sera ed ha rilasciato un'intervista al quotidiano "Domani" vuotando il sacco anche sull'udienza di ieri con il papa. "Nel nostro incontro - ha raccontato Becciu - il Santo Padre mi ha spiegato che avrei favorito i miei fratelli e le loro aziende con i soldi della Segreteria di Stato, ma io posso spiegare. Reati di certo non ce ne sono".

Questa è la difesa del cardinale che ha ammesso i lavori affidati alla ditta di falegnameria del fratello ai tempi della nunziatura mentre ha rigettato l'accusa di aver destinato finanziamenti a fondo perduto alla cooperativa dell'altro fratello quando era Sostituto, sostenendo di averli dati invece alla Caritas di Ozieri.

Nell'intervista, il cardinale ha confessato anche il suo sfogo al cospetto di Francesco: "Ho detto al papa: ma perchè mi fai questo? Davanti a tutto il mondo poi?". Parole che raccontano bene tutta la drammaticità dell'udienza andata in scena ieri e che sta attirando l'attenzione dei media di tutto il mondo sul Vaticano.

A rendere ancora più clamorosa tutta questa vicenda, inoltre, ci ha pensato la rivelazione fatta questa mattina dal direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, nella trasmissione televisiva Omnibus. Molinari, infatti, che dirige il quotidiano appartenente allo stesso gruppo editoriale dell'Espresso, ha raccontato che le prime copie del settimanale in uscita domenica sono state stampate ieri sera. "Ieri sera - ha svelato il giornalista - si iniziava a stampare in tipografia L'Espresso, ma alcune copie mancavano. Evidentemente sono arrivate a lui e a quel punto (Becciu) ha preso questa decisione per gli elementi schiaccianti che i colleghi hanno trovato".

Il porporato sardo, dunque, secondo la ricostruzione fatta da Molinari, si sarebbe recato dal papa per dimettersi una volta appreso in anticipo il contenuto dell'inchiesta di Coccia che sarebbe dovuta uscire in edicola soltanto domenica. L'intervista di Becciu a Domani, però, lascia intendere che l'ex numero tre sarebbe entrato nell'ufficio papale senza l'intenzione di rinunciare all'incarico a capo del dicastero e alle prerogative del cardinalato e che questa decisione senza precedenti sarebbe stata indicata, invece, da Francesco.

La vicenda, dunque, si complica non poco e resta avvolta nel mistero nonostante le dichiarazioni del cardinale al quotidiano diretto da Stefano Feltri. Intanto, però, sull'epilogo della parabola dell'ex uomo forte della Curia romana è arrivata da oltreoceano la "sentenza" del cardinale George Pell.
L'ex prefetto della Segreteria per l'economia, che non aveva nascosto di credere - pur senza fornire prove - che dietro alla sua odissea giudiziaria in Australia ci fosse anche una regia romana per fargli pagare l'operazione pulizia che aveva cominciato a condurre nelle finanze vaticane, si è tolto un sassolino dalla scarpa e alla Nuova Bussola Quotidiana e ad altre testate nazionali ed internazionali ha inviato una dichiarazione in cui afferma che "il Santo Padre è stato eletto per ripulire le finanze vaticane" ma "la partita è lunga". Francesco, secondo Pell, andrebbe "ringraziato e merita le congratulazioni per i recenti sviluppi". Spero, ha concluso il porporato australiano, che "la pulizia (...) continui sia in Vaticano che a Victoria".

Persone vicine all'ex prefetto della Segreteria per l'economia hanno definito il cardinale Becciu "uno dei più accaniti avversari del cardinale Pell". Nel frattempo, la Santa Sede fornirà nelle prossime ore una sua versione dell'udienza di ieri sera e delle motivazioni ufficiali che hanno portato alle dimissioni dell'ex prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, anche per rispondere alla ricostruzione data dallo stesso Becciu a Domani?