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ELEZIONI USA

Dibattito presidenziale Usa: ABC News fa vincere Kamala Harris

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Dibattito televisivo presidenziale fra Kamala Harris e Donald Trump. I sondaggi attribuiscono la vittoria alla vicepresidente. Ma è merito anche di conduttori di parte che non l'hanno mai messa in difficoltà e hanno continuato a correggere l'ex presidente repubblicano.

- Facciamo vero fact checking sull'aborto di Luca Volontè

Esteri 12_09_2024
Donald Trump e Kamala Harris (La Presse)

Il dibattito presidenziale della Tv americana Abc, il secondo della campagna, ma il primo fra Kamala Harris e Donald Trump, è finito come tutti si attendevano: con una proclamazione di vittoria per la candidata democratica, ma un elettorato che probabilmente si trincererà sulle scelte compiute prima della trasmissione. Non essendoci stato alcun colpo da KO (nulla di paragonabile alla chiara sconfitta di Biden nel primo dibattito a fine giugno), difficilmente questo secondo scontro servirà a spostare voti, o a far prendere una decisione a indipendenti e indecisi. Soprattutto un aspetto ha provocato l’indignazione dei sostenitori di Trump: la faziosità dei conduttori, che ha veramente superato ogni limite.

Su David Muir e Linsey Davis, i giornalisti della Abc che hanno condotto il dibattito, l’ex collega (ora giornalista indipendente) Megyn Kelly, ha scritto a botta calda un giudizio durissimo. «Sono disgustata. Mi vergogno di quei moderatori di Abc News. Hanno fatto esattamente ciò che i loro capi volevano che facessero. La persona che dirige Abc News è amica intima di Kamala Harris ed è responsabile dell'incontro tra Kamala Harris e suo marito. Stasera hanno eseguito gli ordini di Dana Walden. Questa sera sul palco del dibattito erano in tre contro uno».

A dire il vero, i conduttori hanno iniziato con una domanda che avrebbe potuto mettere subito al tappeto Kamala Harris: gli americani stanno meglio oggi o quattro anni fa? Se la candidata e attuale vicepresidente avesse detto “sì” avrebbe dovuto dimostrarlo. Ed è impossibile, perché secondo il periodico sondaggio di Gallup, solo il 25% si ritiene soddisfatto di come vanno le cose al momento e la fiducia dell’economia perde altri 27 punti percentuali nel mese di agosto. Se la Harris avesse detto “no” avrebbe dovuto dimostrare di non essere d’accordo con la politica economica di Joe Biden, il suo presidente. Ma la Harris non ha risposto. Ha tenuto un suo discorsino sulle sue origini nella classe media e qualche slogan sulla sua “economia delle opportunità” e nessuno l’ha incalzata. Trump ha snocciolato i dati sull’inflazione “più alta di sempre” (9,1%) e i fact checker lo hanno rintuzzato constatando che ci sono stati momenti nella storia degli Usa in cui l’inflazione è stata ancora più alta.

La novità rispetto al dibattito precedente è stata la partecipazione diretta dei conduttori in qualità di fact checker, anche quando Trump aveva ragione. Sull’aborto, per esempio, Trump non sbaglia quando afferma che i Democratici e il ticket presidenziale Harris-Walz è favorevole all’aborto tardivo e contraria alla protezione dei bambini già nati (per un approfondimento, vedere l’articolo di Luca Volontè). Però i conduttori lo hanno tacitato accusandolo di mentire, senza appello. E quando è stata Kamala ad accusare il rivale di cose che non ha in programma (il solito “progetto 2025” che è della Heritage Foundation e non di Trump, o il divieto nazionale di aborto), solo Trump ha avuto la facoltà di auto-difendersi.

Alla Harris è stato chiesto di spiegare come mai abbia cambiato idea sulle tecniche di fracking per l’estrazione del gas di scisto: fino alla sua campagna elettorale del 2020 era favorevole al divieto. Oggi no, così non perde voti in Pennsylvania, dove di fracking ci vivono. La Harris ha dato una spiegazione alquanto confusa, ma solo Trump ha provato ad incalzarla, ma a questo punto sono stati i conduttori a salvarla cambiando argomento. Anche quando Trump le ha ricordato la sua idea di vietare il porto d’armi e di abolire le assicurazioni sanitarie private, la Harris ha negato di volere l’uno e l’altro programma, definendosi fieramente una donna armata. Ma erano comunque punti del suo programma elettorale del 2020 e nessuno ha mai pensato di fare fact checking sulle sue affermazioni.

Il grado peggiore di scorrettezza del dibattito, a parte gli scambi di insulti e frecciate personali, si è raggiunto nei temi di politica estera. Trump, a ragion veduta, ha accusato l’amministrazione di aver condotto una ritirata disastrosa in Afghanistan, la Harris ha risposto che il patto coi Talebani l’aveva fatto Trump (sì, ma non la gestione della ritirata, così come l’ha rintuzzata ancora l’ex presidente). Sull’Ucraina, Trump continua ad affermare di essere in grado di fermare la guerra in un giorno, ma non spiega come. La Harris lo accusa di voler regalare l’Ucraina a Putin e vanta di aver incontrato Zelensky alla vigilia del conflitto. Ma, come le ricorda Trump: tre giorni dopo il suo incontro, la Russia ha invaso. Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato nella diplomazia della vicepresidente. L’ex presidente repubblicano accusa la sua avversaria di odiare Israele. Lei risponde affermando che gli israeliani hanno diritto all’autodifesa e i palestinesi al loro Stato. In questo caso, è la Harris che si pone l’obiettivo di fermare la guerra subito. Come? Non si sa. L’idea che un osservatore non fazioso si può fare, è quella di aver due candidati entrambi sprovvisti di una visione chiara sulla politica estera.

Ma tanto, quel che tutti ricorderanno, per merito dei vignettisti e dei mematori, saranno solo "i gattini mangiati dagli immigrati". Trump, col suo solito modo di parlare, per condannare l’immigrazione selvaggia, ha tirato fuori dal cappello a cilindro questa immagine grand guignolesca che gli è stata subito respinta dai conduttori e fact checker: nessun gatto o cane è mai stato ucciso o ferito da immigrati a Springfield, Ohio, non ci sono le prove. Così si può cambiare discorso dal problema vero: milioni (almeno 11) di attraversamenti illegali del confine meridionale, dal gennaio 2021. E la Harris era a capo della politica dell’amministrazione proprio sulla frontiera meridionale.

Il sondaggio istantaneo della Cnn attribuisce la vittoria a Kamala Harris, con percentuali quasi bulgare. Però, agli elettori l’ardua sentenza.