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a cura di Anna Bono
Rifugiati

Cresce in Turchia l’ostilità nei confronti dei rifugiati siriani

Allo sfogo di un cittadino che non riesce più neanche a comprare cibi ordinari come le banane, decine di rifugiati siriani hanno risposto facendosi beffe

 

Migrazioni 31_10_2021

 

31 siriani sono sotto inchiesta in Turchia, 11 dei quali sono stati arrestati e sette rimpatriati, e altri 11 sono ricercati dalla polizia per aver diffuso in rete e sui social network filmati e immagini che li riprendono mentre mangiano delle banane. L’insolita iniziativa è stata la reazione allo sfogo di un cittadino turco che il 17 ottobre ha diffuso un video in cui ha lamentato il fatto di essere talmente povero da non riuscire neanche più ad acquistare dei generi alimentari di base e ha denunciato come causa l’enorme quantità di rifugiati ospitati dal suo paese. “Persino voi – dice l’uomo nel video rivolgendosi a una studentessa siriana – vivete in modo più agiato di me che non posso nemmeno mangiarmi una banana, mentre voi ne comprate a chili”. Nello stesso video una donna afferma che i siriani in Turchia godono di una stile di vita sontuoso mentre invece dovrebbero tornare in patria a combattere. I siriani indagati sono accusati di “fomentare odio e ostilità” tra la popolazione in un momento difficile a causa della crisi economica che la Turchia attraversa. Nel corso degli anni il paese ha ospitato fino a 3,6 milioni di rifugiati siriani, “fratelli musulmani” da accogliere, secondo i proclami del presidente Recep Tayyip. Ma i suoi slogan non hanno fatto presa sulla popolazione e l’opposizione si fa portavoce del disagio crescente dei ceti medi e poveri. Di recente il leader del Partito popolare repubblicano Kemal Kilicdarodlu, capo del fronte antigovernativo, ha dichiarato in una intervista rilasciata all’Hurriyet Daily News che se andrà al governo il suo partito rimanderà oltre confine tutti i rifugiati siriani e afghani entro due anni. “Non sono razzista – detto – ma sono molto sensibile a questo tema. Non sono arrabbiato con le persone che sono venute qui, ma con le persone che le hanno fatte venire qui. La Turchia fatica a dar da mangiare ai propri cittadini e non può farsi carico dei rifugiati.