Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
Svipop
a cura di Riccardo Cascioli
Ambiente

Cambiamento climatico e biodiversità

Un rapporto dell’Ipcc e dell’Ipbes pubblicato il 10 giugno evidenzia il rischio che certe iniziative contro il riscaldamento globale danneggino la biodiversità e gli ecosistemi

Svipop 14_06_2021

 

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, e la Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes) per la prima volta hanno pubblicato un rapporto, diffuso il 10 giugno, nel quale i ricercatori dei due organismi sostengono che certi provvedimenti per contenere il riscaldamento globale possono rivelarsi pericolose per gli ecosistemi e lanciano un avvertimento: “si è scoperto che alcune misure per adattarsi o attenuare il cambiamento climatico minacciano la biodiversità o l’apporto della natura alla vita umana”. Il rapporto evidenzia tra l’altro la necessità di valutare gli effetti della riforestazione su larga scala che consiste nel piantare grandi quantità di alberi su terreni originariamente non coperti da foreste. Se può in certi casi servire ad assorbire grandi quantità di carbonio, può anche però portare a forme di concorrenza per la terra, a favorire la comparsa di certe malattie e il verificarsi di incendi, provocare la distruzione degli ecosistemi esistenti come succede in Africa dove il rimboschimento ha fatto scomparire estese aree di savana. Altre minacce alla biodiversità inoltre possono derivare dallo sviluppo su larga scala di fattorie solari, che possono anch’esse entrare in concorrenza per la terra, e le grandi dighe che possono comportare la distruzione di ecosistemi. Il problema, spiegano i ricercatori,è che finora cambiamenti climatici e biodiversità sono stati considerati separatamente. Alle Nazioni Unite, ad esempio, sono inseriti in convenzioni diverse e trattati da delegazioni diverse. Il risultato è che “si arriva a una situazione per cui c’è chi guarda al mondo attraverso la lente del cambiamento climatico e c’è chi invece lo guarda attraverso quella della biodiversità”. Bisogna superare questa frattura, conclude il rapporto, per riuscire a preservare sia gli ecosistemi che il clima e puntare sulle soluzioni “basate sulla natura”.