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Bimbo "omofobo" sospeso dall'asilo, Rowling denuncia la follia

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L'ideologia gender imperversa nelle scuole britanniche e punisce i dissenzienti, fin dalla più tenera età. A lanciare l'allarme è l'autrice di Harry Potter, da tempo una delle poche voci libere contro la dittatura arcobaleno.

Attualità 07_04_2025

Sono ormai lontani i tempi in cui la scrittrice inglese J.K. Rowling veniva sospettata da parte di qualche esponente di un cristianesimo ossessionato dall’odore di zolfo di essere una istigatrice all’esoterismo, attraverso i romanzi di Harry Potter. La Rowling da tempo è invece una delle più coraggiose (e poche) combattenti contro l’ideologia gender. L’autrice di Harry Potter è costantemente attenta e vigile su ogni notizia, su ogni mossa dell’ideologia gender. Proprio in questi giorni ha denunciato l’avvenuta sospensione di un bambino dall'asilo dopo essere stato accusato di transfobia o omofobia. 

La scrittrice ha reagito alle notizie riportate dal quotidiano Telegraph in merito alla comunicazione del Dipartimento dell'Istruzione della Gran Bretagna che un bambino di tre anni, è stato sospeso da una scuola statale per «abusi contro l'orientamento sessuale e l'identità di genere». La scuola e ulteriori dettagli del caso non sono stati divulgati nelle informazioni rilasciate. Il Telegraph inoltre ha rivelato che secondo le statistiche ministeriali  ben 94 alunni delle scuole primarie statali sono stati sospesi o esclusi definitivamente per transfobia e omofobia nell’anno scolastico 2022-23.
Di questi 10 alunni erano del primo anno e tre del secondo anno, dove l'età massima è di sette anni.

La Rowling ha definito quello che è successo come «follia totalitaria». Ha detto che «se pensi che i bambini piccoli debbano essere puniti per essere in grado di riconoscere il sesso, sei un pericoloso fanatico che non dovrebbe essere affatto vicino ai bambini o in una posizione di autorità su di loro». La scrittrice aveva precedentemente postato che «ci sono momenti nella vita in cui ci troviamo di fronte a chiare scelte morali, quando non c'è una via di mezzo. O ci si batte per la libertà di parola e di credo – sì, anche fino al punto di offendere – o ci si inchina a una cultura totalitaria che si basa sull'intimidazione e sulle minacce per sostenersi».

Gli insegnanti e i dirigenti scolastici coinvolti in questa follia dovrebbero vergognarsi di se stessi per aver proiettato concetti e ideologie adulte su bambini così piccoli. Per la Rowling è  imperdonabile che l'educazione dei bambini sia così condizionata, e nel caso delle sospensioni e degli allontanamenti traumaticamente interrotta da dirigenti scolastici che danno la priorità alle richieste degli attivisti LGBT+ rispetto al bene dei bambini.

Le affermazioni della Rowling sono state riprese da Helen Joyce, direttrice dell'advocacy di Sex Matters ed ex redattrice dell'Economist, che ha dichiarato al Telegraph: «Di tanto in tanto, gli estremi dell'ideologia di genere tirano fuori una storia che sembra troppo folle per essere creduta, e un bambino sospeso dall'asilo nido per la cosiddetta “transfobia” o omofobia è uno di questi esempi».
Un altro quotidiano, il Daily Mail, ha riferito che nel 2022, una scuola della Chiesa d'Inghilterra (la Chiesa Anglicana) nell'Isola di Wight ha avvertito i genitori di un bambino di sei anni che avrebbe potuto essere considerato «transfobico» se avesse continuato a chiedere ad un altro alunno perché indossasse un vestito femminile.
I genitori hanno detto di aver ricevuto una lettera dal preside che dichiarava che gli alunni potevano essere designati con il termine che più gradivano. Hanno affermato che la lettera aggiungeva anche che rifiutarsi di usare il nome adottato da un alunno transgender o i pronomi appropriati al genere sarebbe considerato un «comportamento transfobico».

Nelle scuole britanniche gli studenti leggono nei libri di testo che il loro sesso viene assegnato alla nascita in base ai genitali, mentre in seguito possono stabilire liberamente la loro identità di genere e il loro senso di essere «maschio, femmina, un misto di entrambi o nessuno».
Non si può che concordare con J.K. Rowling che siamo di fronte ad una deriva totalitaria, che offende sempre di più la ragione. Un Voldemort politicamente corretto.