Benedetto XVI a La Verna, il discorso che non ci fu
I frati francescani de La Verna sono scesi dalla montagna per incontrare il Papa emerito Benedetto XVI. Conoscendo così, il discorso che avrebbe dovuto pronunciare nella visita programmata nel 2012 e annullata a causa del mal tempo.
Lo scorso 26 marzo i frati francescani de La Verna sono scesi dalla montagna per incontrare il Papa emerito. «Se il papa non può andare alla montagna è la montagna che viene al papa», così ha detto Fr. Massimo Grassi, padre guardiano de La Verna, per ricordare la mancata visita di Benedetto XVI del maggio 2012. Durante la visita pastorale ad Arezzo, La Verna e San Sepolocro il maltempo, infatti, impedì al Papa di salire al Sasso Spicco della Verna.
I frati hanno incontrato anche Papa Francesco nel corso della tradizionale udienza del mercoledì, con lui la conoscenza risale nientemeno che alla prima messa pontificale, quando volle proprio i frati de La Verna a servire all'altare. Nel pomeriggio, invece, l'incontro con il papa emerito. Le immagini ci mostrano Joseph Ratzinger in buona forma, lo stesso P. Grassi ha dichiarato di aver trovato «un uomo molto lucido che sa di avere una missione diversa da quella precedente: non più governare la Chiesa, ma pregare per essa».
Insieme al sindaco di Chiusi i frati hanno consegnato a Benedetto XVI alcuni doni che erano a lui destinati nel maggio 2012. Quel 13 maggio il Santo Padre avrebbe dovuto pronunciare un discorso che però non fu mai tenuto proprio a causa della mancata visita. In quella bella meditazione sulla contemplazione del Crocifisso si legge un passo di S. Bonaventura da Bagnoregio, un dottore della Chiesa molto amato da Ratzinger. Un passo interessante sul coinvolgimento interiore nel rapporto con Dio.
«Non è infatti con l’orgoglio intellettuale della ricerca chiusa in se stessa che è possibile raggiungere Dio, - si legge nel discorso mai pronunciato - ma con l’umiltà, secondo una celebre espressione di san Bonaventura: “[l’uomo] non creda che gli basti la lettura senza l’unzione, la speculazione senza la devozione, la ricerca senza l’ammirazione, la considerazione senza l’esultanza, l’industria senza la pietà, la scienza senza la carità, l’intelligenza senza l’umiltà, lo studio senza la grazia divina, lo specchio senza la sapienza divinamente ispirata”».
La Croce di Cristo è il “luogo” eletto per una contemplazione che «è opera della mente, ma non riesce a librarsi in alto senza il supporto, senza la forza dell’amore». Questo è quello che S.Francesco ha vissuto perfino nella sua carne.
La figura del Santo di Assisi viene tratteggiata da Bendetto XVI in modo chiaro quando, in quel discorso mai tenuto, sottolinea che la sua sequela, imitatio e conformatio Christi «dice anche a noi che non basta dichiararsi cristiani per essere cristiani, e neppure cercare di compiere le opere del bene. Occorre conformarsi a Gesù». La Passione del Signore che culmina nella crocifissione ricorda, tra l'altro, che «è il sacrificio della Croce che cancella il nostro peccato, una mancanza che può essere colmata solo dall’amore di Dio». L'Amore chiede solo di essere riamato.
Nel 2007, durante la sua visita ad Assisi, Bendetto XVI ricordava come «l'effetto purificante e sanante [della misericordia] si realizza se c’è nell’uomo una corrispondenza di amore». La misericordia, tuttavia, «non cambia i connotati del peccato». Per Gesù – diceva papa Ratzinger nel 2007 - «il bene è bene e il male è male» e la corrispondenza di amore che libera l'uomo dal peccato «implica il riconoscimento della legge di Dio, il pentimento sincero, il proposito di una vita nuova». A scanso di equivoci – specificava il Papa - è da notare che la misericordia di Gesù non si esprime mettendo tra parentesi la legge morale.
Il magistero di questo straordinario Papa è una ricchezza importante per la Chiesa, anche Papa Francesco nella sua intervista al Corsera ha ribadito che la «sua saggezza è un dono di Dio» e che il Papa emerito «non è una statua in un museo», ma «è un istituzione».
Vederlo tra i frati de La Verna è stata una bella occasione per leggere, o rileggere, un discorso mai pronunciato, parole di “un nonno” i cui consigli – ha detto Papa Francesco - «danno forza alla famiglia».