Beato Federico Ozanam e il coraggio della fede
Duecento anni fa, nel 1813, nasceva Federico Ozanam, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1997. Laico, ispiratore delle Conferenze della carità di san Vincenzo de’ Paoli, esempio straordinario di capacità e coraggio apologetico in un periodo ostile.
200 anni fa, nel 1813 nasceva Federico Ozanam, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1997, laico, ispiratore delle Conferenze della carità di san Vincenzo de’ Paoli, esempio straordinario di capacità e coraggio apologetico in un periodo ostile al cattolicesimo, cui ispirarsi nei tempi attuali.
Egli seppe difendere e far trionfare le verità del cattolicesimo in ambienti scientifici, universitari e persino ecclesiastici.
Farò tre esempi (presi da: Beato Federico Ozanam – A.M.Sicari – Santi nella Carità. CLV-Jaca Book 2007).
Primo. A poco più di 18 anni, studente alla Sorbona, contesta un professore di scienze che ironizzava sui libri dell’Antico Testamento (Genesi) con argomenti talmente rigorosi da portare il docente a doversi scusare davanti ai 250 studenti e a impegnarsi a smettere di attaccare il cristianesimo. A tal fine apologetico, pronti a difendere ovunque la Rivelazione, Federico crea persino una task force di giovani studenti.
Secondo. Al suo esame di laurea in Storia e Letteratura, alla domanda quali fosse stato il maggior maestro di lingua francese , Federico cita san Francesco di Sales. E lo fa con argomenti talmente forti e presentati con tale eloquenza da riuscire a imbarazzare persino la Commissione che è costretta a complimentarsi nonostante l’indubbio pregiudizio...
Terzo. Si impone, con il dovuto rispetto, persino all’Arcivescovo di Parigi al fine di promuovere conferenze di cultura religiosa per i giovani. Riuscendo a ottenere come sede persino la stessa Notre-Dame, e come predicatore quello da lui scelto.
Questi tre esempi per confermare che si deve fare apologetica, che per farla è necessaria preparazione adeguata e coraggio per proporla nel modo più opportuno, persino alla Gerarchia Religiosa, spesso troppo “prudente”.
Se non la si sa fare o non la si fa proprio, la cultura cristiana, la sua storia, la sua credibilità stessa, rischierà di essere sempre più ignorata e disprezzata.
Nel III secolo dc, l’apologeta latino-cristiano Tertulliano sosteneva che la fede cristiana debba esser almeno adeguatamente conosciuta... prima di esser condannata. Ai tempi di oggi, quanto se non persino di più di quelli di Federico Ozanam, la nostra fede e la Chiesa sono considerate, con disprezzo, fonte e principio di decadenza, superstizione, origine di violenze e soprusi. Ora come allora, come Federico ci è esempio, la difesa della fede e della Chiesa va fatta con preparazione, studio, ricerca, scienza e conoscenza.
Perciò San J.M. Escrivà de Balaguer diceva che “per un apostolo moderno un’ora di studio è un’ora di preghiera”. Perchè lo studio, quale mezzo per preparare l’apologetica, unitamente all’implorazione dello Spirito Santo, fa miracoli. Dobbiamo esser convinti che “La nostra fede cattolica risolve ogni ansietà, appaga l’intelligenza e colma il cuore di speranza” (Cammino,582).
Come scriveva Federico: “quanto dovremmo amare la Chiesa che ha fatto tanto per conservarci, per prepararci, per rendere possibile tutto ciò che possiediamo di sapere, di intelligenza, di libertà e di civiltà”.
Proprio così, ma dobbiamo sapere perché, per riuscire a spiegarlo in modo convincente al prossimo. La carità non è solo materiale, è intellettuale e spirituale, come insegna anche Benedetto XVI in “Deus Caritas est”. Per questo intento ,suggerisco due strumenti , quello che state leggendo ora: La nuova Bussola Quotidiana e Il Timone, mensile di apologetica.