Avvento, apriamo il cuore a Gesù che bussa
Come san Giovanni Battista preparò i sentieri alla venuta del Messia, atteso da quattromila anni, così le quattro settimane di Avvento sono occasione per ricevere Gesù, adesso, nella nostra vita. Il Signore bussa sempre alle porte dei nostri cuori e accoglierlo oggi significa gioire pienamente con Lui alla fine dei tempi. L’Avvento ci chiama alla purificazione attraverso la preghiera e una sincera confessione, che ci riempiono della grazia di Cristo.
Il Tempo di Avvento è, soprattutto, una stagione di preparazione per mezzo della purificazione. Le parole di San Giovanni Battista - in un vero senso, il santo del Tempo di Avvento - che esprimono la sua missione nel mondo spiegano il significato del cammino di Avvento: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i Suoi sentieri!” (Mt 3:3). Così come San Giovanni Battista ha preparato i sentieri alla venuta del Signore al mondo del tempo, così anche le quattro settimane di Avvento sono la nostra preparazione per un benvenuto pieno al Signore nella nostra vita adesso, cosicché saremo pronti a darGli il benvenuto finalmente e pienamente il giorno della Sua venuta nella gloria alla fine dei tempi.
La preparazione prossima della venuta del Signore fatta da San Giovanni Battista ha portato a compimento quattromila anni di preparazione per la venuta del Messia, l’Unto del Signore, da parte del Popolo di Dio. Questa lunga preparazione è cominciata con la Colpa Originale di Adamo ed Eva, e la promessa del Salvatore da parte di Dio: “Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gn 3:15). Durante le settimane di Avvento, noi ci uniamo con i nostri fratelli del Popolo di Dio che hanno aspettato e tanto desiderato la venuta del Messia, del Salvatore. Nella Sacra Liturgia, ascoltiamo la Parola di Dio, dataci attraverso i Profeti, con la quale Dio Padre ha ispirato e nutrito la speranza del Suo Popolo in attesa, fino al giorno dell’Incarnazione di Dio Figlio per la nostra eterna salvezza, l’Incarnazione Redentiva.
Durante il Tempo di Avvento, uniamoci in modo del tutto speciale alla Beata Vergine Maria, il più perfetto fiore del Popolo di Dio, che Dio ha preparato fin dal suo concepimento a ricevere il Messia nel suo grembo al momento della Sua venuta nel tempo. Chiediamo la sua intercessione, perché possiamo imitare la sua purezza di cuore, facendo i nostri cuori sempre più disposti a ricevere Cristo alla Sua venuta nella nostra vita, soprattutto per la Santissima Eucaristia, il Pane Celeste che è veramente il Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
CRISTO BUSSA ALLE PORTE DEI NOSTRI CUORI
Dom Prosper Guéranger, O.S.B., il rinomato commentatore della Sacra Liturgia vissuto nel XIX secolo, scrive del Tempo di Avvento con queste parole:
«Nei giorni dell’Avvento, il Salvatore va a bussare alla porta di tutte le anime, in una maniera ora sensibile, ora nascosta. Viene a chiedere se hanno posto per lui, affinché possa nascere in loro. Ma, benché la casa che egli chiede sia sua, poiché lui l’ha costruita e la conserva, si è lamentato che i suoi non l’hanno voluto ricevere (Giov. 1, 11), almeno nella loro maggioranza. “Quanto a quelli che l’hanno ricevuto, ha concesso loro di diventare figli di Dio, e non più figli della carne e del sangue” (ibid. 12, 13)». (Prosper Guéranger, L’Anno liturgico, Vol. 1, Avvento e Natale, tr. P. Graziani [Alba (Cuneo): Edizioni Paoline, 1956), p. 41).
L’Avvento è veramente un tempo di forti grazie per la purificazione e la dilatazione dei nostri cuori così da dare più pienamente il benvenuto al Signore Gesù nella nostra vita.
La descrizione dell’Avvento di Dom Guéranger richiama alle nostre menti la visione di San Giovanni Apostolo ed Evangelista, nella quale il Signore parla alle sette Chiese dell’Asia Minore, della Sua venuta alla fine dei tempi. Il Signore esorta i Suoi figli al pentimento per i peccati e al riaccendersi del Suo amore nei loro cuori. Sì, le parole del Signore naturalmente generano paura, quello che la Chiesa chiama santa paura o Timore di Dio. È un timore che ci risveglia a riconoscere che viviamo come se Gesù non venisse nel mondo e nel nostro cuore, e che ci spinge a prendere la via della riforma del nostro modo di vivere. Non è una paura che ci porta alla disperazione, perché il Signore stesso ci assicura:
«Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3, 20).
Il Signore sta sempre bussando alla porta del cuore, talvolta in modi drammatici, ma sempre nel modo usuale per il quale Egli ci viene incontro nella Chiesa, cercando il nostro amore, desiderando di stabilire la Sua dimora con noi.
PURIFICHIAMO I NOSTRI CUORI PER RICEVERE IL SIGNORE
La prassi della penitenza e, soprattutto, la confessione dei nostri peccati e la loro assoluzione per la grazia di Dio nel Sacramento della Penitenza stanno al cuore della nostra preparazione di Avvento. Come possiamo meglio preparare i sentieri del Signore ai nostri cuori se non pregando con maggior fervore e mettendo in pratica atti di mortificazione per i quali il Signore libera le nostre menti dalle distrazioni e i nostri cuori dagli affetti sbagliati?
La nostra preghiera e penitenza durante il Tempo di Avvento raggiungono la loro pienezza e, allo stesso tempo, sono sostenute per il nostro regolare incontro con il Signore nel Sacramento della Penitenza. Con la confessione dei nostri peccati, che siano grandi o che siano piccoli, ci purifichiamo e dilatiamo i nostri cuori, cosicché Cristo possa prender più pienamente la Sua dimora con noi e in noi. Con l’assoluzione dei nostri peccati nel Sacramento della Penitenza, Nostro Signore ci viene incontro e abita con noi, assistendoci ad abbracciare il lavoro di riparazione, cosicché la Sua misericordia e il Suo amore si radichino sempre più profondamente nei nostri cuori.
Una buona e sincera confessione dei nostri peccati, perciò, richiede che la persona “deve confessare al sacerdote tutti i peccati gravi che ancora non ha confessato e di cui si ricorda dopo aver accuratamente esaminato la propria coscienza” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1493). Tale confessione deve essere integrale, nel senso che i peccati gravi devono essere confessati secondo la loro specie e il loro numero. Se non fosse così verrebbe meno l’affrontare la nostra colpevolezza con onestà e il cercare il perdono di tutti i peccati di cui siamo consci.
Non siamo obbligati a confessare i peccati veniali, ma fa bene farlo, perché anche le mancanze piccole inibiscono il regno totale di Cristo nei nostri cuori. Non renderci conto dei nostri peccati veniali può facilmente condurci a peccati più gravi. “Sebbene non sia in sé necessaria, la confessione delle colpe veniali è tuttavia vivamente raccomandata dalla Chiesa” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1493).
Cristo viene a bussare alla porta dei nostri cuori ogni giorno e ogni momento di ogni giorno. Egli desidera fare la Sua casa con noi per sempre. Riceviamo le grandi grazie del Tempo di Avvento, nel quale siamo entrati, cosicché i nostri orecchi siano disposti a sentire il bussare di Cristo e le nostre menti e i nostri cuori siano disciplinati a dare un più sentito e pieno benvenuto a Lui nella nostra vita.