Attacco dell’Iswap a un villaggio cristiano in Nigeria
Sono almeno due le vittime e nel villaggio molte abitazioni e una chiesa sono state date alle fiamme

Sono stati rivendicati dall’Iswap gli attacchi del 15 e 16 aprile a Banga, un villaggio cristiano dell’Adamawa, lo stato nord orientale della Nigeria che, insieme allo Yobe e soprattutto al Borno, più ha patito nel corso degli anni la violenza jihadista: dal 2009 per mano di Boko Haram, il gruppo armato affiliato ad al Qaeda, e dal 2015 per mano anche di Iswap, la Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico, nato per secessione da Boko Haram. La rivendicazione è stata fatta con sette messaggi pubblicati su Amaq, l’agenzia di stampa dell’Isis. Durante il primo attacco, il 15 aprile, due persone sono state uccise. I jihadisti hanno dato fuoco a più di 30 abitazioni e a una chiesa. Il giorno successivo è stata presa di mira una pattuglia della polizia. Diversi agenti sono stati feriti e un automezzo è stato danneggiato. Su Amaq sono stati pubblicati anche un video registrato durante uno degli attacchi e due serie di fotografie. L’agenzia di stampa jihadista inoltre ha diffuso le immagini dell’attacco a un altro villaggio, Lareh, sempre nell’Adamawa. Mostrano case di cristiani e una chiesa date alle fiamme, ma non sono accompagnate da una rivendicazione. Di recente il ministro dell’informazione Mohammed Idris ha dichiarato che Boko Haram e Iswap sono quasi del tutto sconfitti. “Penso che siano allo stremo – ha detto – finora controllavano territori soprattutto nella parte nord-orientale della Nigeria: governi locali, paesi, città. Ora non è più così. Si sono in gran parte dispersi. Si sono rifugiati nella boscaglia per colpire obiettivi facili. Non stiamo dicendo di aver sconfitto Boko Haram al 100%, ma penso che non possano più rappresentare una sfida significativa per il nostro Paese”. Purtroppo i fatti dimostrano il contrario. D’altra parte dichiarazioni del genere sono ricorrenti, sempre smentite dall’evidenza. Nel 2016, quasi dieci anni fa, l’allora presidente Muhammadu Buhari aveva dichiarato che il jiahd era stato “tecnicamente sconfitto”.