Attaccate dall’Isis due chiese nel Daghestan
Uomini armati che si ritiene facciano parte del gruppo jihadista Wilayat Kavkaz hanno attaccato due chiese e una moschea domenica 23 giugno
Nel tardo pomeriggio del 23 giugno uomini armati, che i testimoni hanno descritto come vestiti di nero e pesantemente armati, hanno attaccato due chiese e una sinagoga nelle città di Derbent e Makhachkala e un mezzo della polizia nel villaggio di Segokal nel Daghestan, una delle repubbliche della Russia a maggioranza islamica. Le chiese erano affollate perché era domenica e la Chiesa ortodossa celebrava la Pentecoste. I commando hanno colpito i luoghi religiosi aprendo il fuoco contro i fedeli. A Derbent la chiesa e la sinagoga attaccate sono state poi date alle fiamme. Da un primo bilancio provvisorio risulta che sono stati uccisi o feriti più di 15 agenti di polizia e un numero ancora imprecisato, ma si teme elevato di civili. Tra i morti accertati c’è un sacerdote ortodosso, Nikolai Kotelnikov. Un portavoce della Chiesa ortodossa russa ha confermato la notizia dicendo che padre Nikolai è stato “brutalmente assassinato”. Ancora non si sa chi siano gli autori degli attentati che finora non sono stati rivendicati. Tuttavia si ritiene molto probabile che si tratti di terroristi appartenenti al gruppo jihadista Wilayat Kavkaz, la “provincia” del Caucaso settentrionale dell’Isis, lo Stato Islamico, fondata nel 2015 e attiva anche in Georgia, Armenia e Azerbaijan. La polizia ha arrestato il capo del distretto di Sergokalinsky, vicino a Makhachkala, perché sembra che due suoi figli facessero parte dei commando. Il presidente del Daghestan, Sergei Melikof, sostiene che sei terroristi sono stati uccisi e ha assicurato che le forze dell’ordine stanno dando la caccia a quelli che sono fuggiti. Inoltre ha annunciato tre giorni di lutto a partire da lunedì 24 giugno.