Aggrediti in Congo alcuni missionari comboniani
Stavano rientrando a casa in auto quando degli uomini armati hanno aperto il fuoco contro di loro ferendone uno a una gamba
La mattina del 22 gennaio quattro fratelli postulanti comboniani e il loro formatore sono stati attaccati nella Repubblica democratica del Congo mentre stavano tornando in sede in macchina dopo essere stati nei campi. È successo nel Nord Kivu, una delle tre province orientali ormai da decenni infestate da gruppi armati. Contro di loro hanno aperto il fuoco dei combattenti Mai-Mai, mirando alle ruote. Fortunatamente non ci sono vittime e solo una persona, fratel Héritier Mambaya, è stato colpito e si trova attualmente ricoverato nell’ospedale Matanda di Butembo. È stato ferito a una gamba da una pallottola. Le sue condizioni non destano preoccupazione. “Chiediamo l’intercessione di san Daniele Comboni – ha detto il superiore provinciale dei Missionari Comboniani, padre Léonard Ndjadi Ndjate – denunciamo con la più grande fermezza questo attacco barbaro e criminale contro degli innocenti. Deploriamo l’incapacità delle forze dell’ordine di proteggere le popolazioni dell’Est. Chiediamo di pregare per la pace in questa regione e in tutta l’Africa. Che Dio conceda al nostro giovane una pronta guarigione e la salute necessaria”. In Congo si chiamano Mai-Mai le milizie a base etnica nate nell’est alla fine del secolo scorso, composte da gruppi di combattenti guidati da signori della guerra e capi tradizionali per difendere territori e risorse tribali e in certi casi per ribellione contro il governo. Sempre più spesso, Congo come in altri stati africani, i religiosi sono vittime di violenze, sequestri a scopo di estorsione, attacchi e attentati.