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Adozioni gay, Ue smemorata e Lgbt casta intoccabile

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I parlamentari europei che hanno votato a favore della registrazione dei figli di gay, forse, si sono scordati che per il nostro ordinamento giuridico un bambino può avere come genitori solo un padre e una madre: è legge dello Stato. E che nella materia “famiglia” ogni Stato membro è sovrano. Ma la casta Lgbt è intoccabile. 

Editoriali 01_04_2023

Il governo italiano ha detto “No” alla registrazione dei certificati di nascita di provenienza straniera di figli di coppie gay e il Parlamento europeo ha bocciato questo provvedimento. In plenaria il Parlamento ha infatti approvato, con una maggioranza schiacciante, un emendamento proposto da Renew Europe in cui si «condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali». Il testo prosegue dichiarando che il Parlamento «ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli; ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989; esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia; invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione».

I parlamentari europei che hanno votato a favore forse si sono scordati che per il nostro ordinamento giuridico un bambino può avere come genitori solo un padre e una madre. Questa è legge dello Stato, piaccia o non piaccia, legge poi non cambiata, quando era al governo, nemmeno da quella sinistra che l’altro giorno ha votato a favore dell’emendamento di Renew Europe. Altra dimenticanza è il fatto che nella materia “famiglia” ogni Stato membro è sovrano, una sovranità ancora una volta calpestata dell’Europa. È chi dice di revocare la decisione del governo italiano ad essere fuori legge, non il premier Meloni.

Nel merito poi, sempre in tema di smemoratezze, occorre ricordare che per il principio di uguaglianza occorre trattare i casi uguali in modo uguale e i casi diversi in modo diverso. Una coppia omosessuale è diversa da una coppia eterosessuale per molti aspetti assai evidenti. La diversità si coglie anche riguardo all’educazione dei minori: come attestano molti studi l’omogenitorialità è dannosa per la crescita dei bambini. Quindi vietare, come ha fatto il prefetto di Milano, le trascrizioni nei registri italiani dei certificati di nascita prodotti all’estero di minori allevati da coppie gay è sì discriminatorio nei confronti di tali coppie, come si legge nell’emendamento, ma trattasi di giusta discriminazione. Ed è dunque un bene soprattutto per i bambini non figurare come figli di coppie gay perché tutela i loro interessi. Perciò tale divieto non contraddice, ma semmai applica quei principi di tutela dei minori contenuti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Tutti quegli impedimenti poi che nasceranno da tale mancato riconoscimento rivestono solo un significato positivo.

Riguardo inoltre al fatto “che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia” tutti coloro che hanno votato questo emendamento ci dovrebbero spiegare in cosa consista concretamente tale “ampio attacco”, dato che in Italia le persone omosessuali possono unirsi civilmente ed hanno pressoché tutti i medesimi diritti di una coppia eterosessuale sposata, possono diventare genitori con la step-child adoption, è permesso il “cambiamento di sesso”, nei media la comunità LGBT è  sovra-rappresentata e sempre difesa come nessun'altra, si insegna il credo gender nelle scuole, la libertà di espressione per il mondo arcobaleno arriva fino alla blasfemia (vedi i vari Pride), tutte le più grandi aziende sono gay friendly, il mercato tutela massimamente questa fetta di clientela e il mercato del lavoro li privilegia anche perché casta intoccabile. E le lobby LGBT hanno ottenuto tutto questo soprattutto sventolando lo spauracchio della discriminazione. Ma il Parlamento europeo color arcobaleno, nonostante tutto ciò, continua a tacciarci di persecuzione ai danni delle persone LGBT perché il governo ha detto un secco no, non solo alle registrazioni di figli di coppie gay, ma anche e soprattutto alla pratica dell’utero in affitto.

La bocciatura proveniente da Bruxelles è davvero sintomatica dei tempi presenti: sfiorate un qualsiasi tema che il politicamente corretto considera intoccabile – in questo caso i gay – e avrete contro il mondo intero anche se avete agito nel rispetto della legge, anzi come legge comanda. Le Erinni del conformismo sono sempre prontissime a vendicarsi se ad uno qualsiasi dei loro dei – omosessualità, ambiente, aborto, immigrazione, eutanasia, etc. – non viene prestato il debito culto. A noi spetta il compito non di placare la loro ira, ma di accenderla ancor di più.