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A processo per la preghiera anti-aborto, l’ora della sentenza per Smith-Connor

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Attesa per il 16 ottobre la decisione del giudice britannico sul veterano di guerra fermato per aver pregato silenziosamente nei pressi di una clinica per aborti. Se negativa sarebbe la prima condanna nel Regno Unito e in Europa per un reato di pensiero.

Vita e bioetica 14_10_2024 English
Adam Smith Connor, con il suo avvocato, dopo l'udienza in tribunale

Finalmente mercoledì, 16 ottobre, conosceremo la sentenza sul caso di Adam Smith-Connor, il veterano di guerra accusato di aver pregato in silenzio vicino a una clinica abortista (vedi qui). La decisione finale del giudice arriva al termine di una lunga riflessione durata un mese, dopo un’udienza di tre giorni dal 17 al 19 settembre su cui il Comune di Bournemouth Christchurch and Poole (BCPC) ha investito 100.000 sterline di spese legali, nonostante il Comune fosse in bancarotta (leggi qui e qui); il tutto per riscuotere una multa di 100 sterline da Smith-Connor.

Il tempo e i soldi investiti sono una chiara indicazione dell'importanza attribuita a questo processo che potrebbe avere conseguenze di vasta portata sul diritto penale nel Regno Unito. Se il Comune vincerà, la multa di Smith-Connor passerà da 100 a 1.000 sterline, ma soprattutto si otterrà la prima condanna per crimini di pensiero in Gran Bretagna o in qualsiasi altro Paese democratico europeo. E qui sta il nocciolo della questione. Una sentenza di colpevolezza per Adam Smith-Connor creerebbe un precedente per i casi futuri, condannando definitivamente e impedendo, pena multe e carcere, qualsiasi sostegno visibile o invisibile a favore della vita, comprese le preghiere private o i pensieri sull'aborto nel raggio di 150 metri da una clinica abortista in quelle che sono definite zone cuscinetto. Sarebbe un trofeo importante per i sostenitori dell'aborto, che consoliderebbe in modo significativo il loro potere e la loro influenza. Mentre i sostenitori pro-life sarebbero chiusi in riserve per preservare la loro esistenza.

Il caso Smith-Connor, quindi, è un caso esemplare che nelle intenzioni del Comune e dei gruppi abortisti servirebbe a “punirne uno per insegnare a cento”, per usare una frase attribuita al dittatore cinese Mao Zedong.

Vale anche la pena ricordare che quello di Smith-Connor non è il primo, ma il terzo caso di alto profilo relativo alla preghiera silenziosa nelle “zone cuscinetto” in Inghilterra. I primi due si sono arenati alla prima udienza in tribunale. Nel marzo 2022, Isabel Vaughan-Spruce e padre Sean Gough sono stati entrambi dichiarati non colpevoli di accuse simili dalla Corte di Birmingham in un'udienza durata pochi minuti. Quando la Vaughan-Spruce (qui la testimonianza alla Giornata della Bussola 2024), nonostante sia stata rilasciata da tutte le accuse, è stata nuovamente arrestata nel febbraio 2023 per aver pregato in silenzio, ha citato in giudizio la polizia per arresto illegittimo, falsa detenzione, aggressione e percosse in relazione a una perquisizione corporea intrusiva e per violazione dei suoi diritti umani. La polizia di Birmingham le ha concesso un risarcimento di 13.000 sterline e le ha presentato le sue scuse in un accordo extragiudiziale.

Ma in totale contrasto con il procedimento della Corte di Birmingham, e nonostante la polizia del Midland e i tribunali abbiano chiarito che la preghiera silenziosa non è un atto criminale, il giudice che ha esaminato il caso Smith-Connor a Poole è andato al processo, usando tre giorni interi in tribunale per conoscere in ogni minimo dettaglio ciò che è accaduto dentro e fuori la testa di Smith-Connor nelle due occasioni in cui è stato interrogato dagli agenti di polizia che poi gli hanno inflitto una multa.

Gli avvocati del King's Council (i più costosi del Regno Unito), in rappresentanza del Comune, sono stati ben felici di accontentarlo. Hanno sottoposto Smith-Connor, che ora è sposato, padre di due figli e fisioterapista diplomato, a un duro interrogatorio. Domande su dove fossero le sue mani e cosa stesse facendo con esse, sulla posizione esatta della sua testa, alzata o abbassata. Se gli occhi erano aperti o chiusi. «Sembrava che il minimo movimento potesse essere decisivo per stabilire  un verdetto di colpevolezza o di innocenza», ha dichiarato Adam alla Bussola.

Forse l'aspetto più sorprendente della testimonianza di Adam in tribunale è stato la totale trasparenza con cui ha pianificato i suoi spostamenti nei pressi della clinica Dean Park di Orphir Road a Bournemouth. In entrambe le occasioni si è rivolto alla polizia giorni prima per informarla della data e dell'ora in cui sarebbe stato lì a pregare in silenzio per il figlio defunto. Come risposta aveva ricevuto semplicemente il testo delle linee guida comunali sulle zone cuscinetto ma nessuno specifico avvertimento sulla eventuale illegalità della sua presenza.

 Il 17 novembre 2022 è arrivato da solo e si è posizionato in modo discreto a circa 50 metri dalla clinica, dietro a un albero, dando le spalle alla struttura, per evitare di dare l'impressione di avvicinarsi o di entrare in contatto con le donne che utilizzano la struttura. Intendeva semplicemente pregare per suo figlio Jacob, vittima dell’aborto che Adam stesso aveva pagato, e la cui morte lo perseguita ancora. La polizia locale è arrivata (tutto è stato ripreso in video) e dopo avergli chiesto il motivo della sua presenza lo ha rassicurato sul fatto che non stava facendo nulla di illegale e che poteva rimanere.

Una settimana dopo, il 24 novembre, quando è tornato a Orphir Road, gli agenti del programma accreditato per la sicurezza della comunità del BCP lo stavano già aspettando, essendo stati avvisati per iscritto da Smith-Connor della data e dell'ora del suo arrivo. Hanno aspettato circa quattro minuti che assumesse la sua posizione abituale e si impegnasse in una preghiera silenziosa prima di avvicinarlo e chiedergli: «Qual è la natura della tua preghiera?». Anche questo colloquio è stato ripreso in video. In questa occasione gli è stata comminata la multa di 100 sterline – fissata dalla legge -, specificando nel verbale che aveva ammesso di aver «pregato per il figlio defunto» in una zona cuscinetto. Smith-Connor aveva quindi spiegato che la polizia gli aveva già detto che la preghiera silenziosa non era illegale e quindi non era d'accordo che dovesse andarsene. Il suo rifiuto di andarsene e il mancato pagamento della multa hanno portato a un'accusa per il reato di mancato rispetto di un Ordine di protezione degli spazi pubblici ai sensi dell'Anti-social Behaviour, Crime and Policing Act del 2014. Smith-Connor ovviamente si dichiara innocente.

La zona cuscinetto (“buffer zone”) è un'area in cui le autorità locali hanno vietato qualsiasi forma di presenza che si configura come protesta contro l'aborto, tra cui le diverse espressioni di fede pro-vita o cristiana come possono essere l'offerta di aiuto alle donne in crisi, le conversazioni consensuali o la preghiera.
Gli avvocati che difendono Smith-Connor, legati all'associazione cristiana Alliance Defending Freedom (ADF) UK, hanno invece sostenuto che il pensiero non può essere considerato un crimine e che le autorità non devono criminalizzare i cittadini per le opinioni o le convinzioni che hanno in mente in un qualsiasi spazio pubblico.
 



INTERVISTA / ADAM SMITH-CONNOR

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