Aborto e divieto di preghiera in Inghilterra, si gioca tutto in tribunale
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Tre giorni di udienze e i migliori avvocati del Regno per riscuotere una multa da cento sterline: così il processo ad Adam Smith-Connor intentato dal Comune di Bournemouth diventa lo spartiacque nella lotta abortista contro la libertà religiosa e di pensiero.
Giovedì scorso,18 gennaio, il giudice distrettuale del tribunale di Poole ha rinviato per la seconda volta l'udienza contro Adam Smith-Connor, accusato di aver pregato in silenzio in una zona cuscinetto vicino a una clinica abortista il 24 novembre 2022. La nuova udienza si svolgerà in tre giorni, il 17, 18 e 19 settembre 2024, due anni dopo il presunto reato. Ma non si tratta di un normale rinvio del procedimento, bensì di un'indicazione dell'importanza che l’amministrazione di Bournemouth, Christchurch e Poole (BCP) sta dando a questo processo. Infatti, il motivo del rinvio è la richiesta di aggiungere un altro giorno all’udienza in tribunale.
Come si ricorderà Smith-Connor era stato multato di 100 sterline per aver violato con la “preghiera silenziosa” l’area nei pressi della clinica abortista, ma si è rifiutato di pagarla perché ritenuta illegittima. Inizialmente il giudice aveva stabilito che per decidere sull’ammenda non pagata sarebbero bastate tre ore, ma all’appuntamento del 16 novembre 2023 tutto è stato rinviato al 18 gennaio per avere a disposizione tutto il giorno ed eventualmente un secondo per la sentenza. Ora invece l’accusa ha preteso addirittura un terzo giorno, richiesta che ha trovato il consenso di Alliance Defending Freedom (ADF) che difende Smith-Connor.
L'accusa sostiene che più tempo in aula garantisce l'ascolto di tutte le prove. Tuttavia, la quantità sproporzionata di tempo che viene concessa a questa accusa irrilevante rende il caso di Smith-Connor particolarmente originale.
In primo luogo, il caso appare privo di fondamento. Il Consiglio di Bournemouth, Christchurch e Poole (BCP) accusa Adam Smith-Connor, di non aver rispettato la controversa legge sulla zona cuscinetto che vieta la preghiera entro un raggio di 150 metri da una clinica abortista, lo scorso novembre 2022. Adam Smith-Connor sostiene invece di aver rispettato la legge perché in una situazione identica, una settimana prima, gli agenti di polizia di Bournemouth, interrogandolo fuori dalla clinica BPAS di Ophir Road, gli avevano detto che pregare in silenzio da solo in Inghilterra era lecito. Infatti, come dimostrato in questo video, hanno specificamente dichiarato che «non stava infrangendo la legge» dopo che lui aveva spiegato: «Sto pregando in silenzio per mio figlio Jacob, che è morto a causa di un aborto».
Il Consiglio BCP, tuttavia, contesta questa interpretazione degli eventi sostenendo che, anche se il signor Smith-Connor è tornato una settimana dopo a pregare fuori dalla stessa clinica, ormai convinto che la preghiera silenziosa non violasse la legge, avrebbe dovuto comunque lasciare immediatamente l'area quando gli agenti del Community Safety Accredited Scheme (CSAS) lo hanno fermato il 24 novembre 2022, dicendogli che stava violando la legge (guarda il video qui) semplicemente perché gli avevano detto di andarsene.
L'interpretazione e l'applicazione contraddittoria della legislazione sulle zone cuscinetto da parte di due diversi gruppi di agenti che lavorano per lo stesso comune è il punto cruciale di questo caso. Smith-Connor non è il primo a trovarsi in questa situazione. Tanto che lo scorso settembre 2023, l'ex ministro degli Interni, Suella Braverman, ha scritto una lettera alle forze di polizia britanniche chiedendo di modificare la prassi delle forze dell'ordine per ripristinare la fiducia del pubblico, ai minimi storici. «La preghiera silenziosa non è, di per sé, illegale», ha ricordato alla polizia dopo che i casi di Isabel Vaughan-Spruce e Padre Sean Gough sono balzati agli onori della cronaca internazionale per essere stati arrestati mentre pregavano in una zona cuscinetto a Birmingham. La polizia non deve comportarsi in modo da «minare il suo giuramento di imparzialità» ed avere chiaro che «avere opinioni legittime, anche se tali opinioni possono offendere gli altri, non è un reato», ha scritto. Il riferimento esplicito è alle occasioni in cui la polizia è sembrata schierarsi «con un gruppo o un altro in un'area attualmente controversa del dibattito pubblico».
Ma il vero indicatore dell'importanza che il Consiglio della BCP sta dando a questo caso è dimostrato dall'enorme investimento finanziario che sta facendo, nonostante sia sull'orlo della bancarotta. Secondo un articolo del Guardian del 13 gennaio, «il Consiglio di Bournemouth, Christchurch e Poole (BCP) ha accumulato un deficit complessivo di circa 60 milioni di sterline». Ciononostante, il consiglio ha ingaggiato il King's Counsel (KC), un gruppo di avvocati di élite, i più costosi del paese, per combattere la sua causa a spese dei contribuenti. Basti pensare che per il diritto penale gli avvocati KC di prima nomina possono guadagnare tra le 200.000 e le 425.000 sterline all'anno. Per coloro che non hanno familiarità con la categoria, un KC è definito come «un avvocato o un procuratore legale del massimo livello, riconosciuto come esperto e leader nel proprio settore legale», a cui vengono affidati in genere i casi più complessi. Considerando che il caso riguarda una multa di poco conto non pagata, Adam Smith-Connor ha commentato che l'assunzione dei KC da parte della BCP «è come armarsi di una mazza da fabbro per rompere una noce».
Il punto è che lo scorso 1 marzo il Parlamento ha approvato la legge sull’Ordine pubblico che prevede l'istituzione di zone cuscinetto intorno a tutte le strutture per l'aborto in Inghilterra e Galles. La legge non è ancora entrata in vigore, ma una volta che lo sarà, i casi di questo tipo potrebbero moltiplicarsi. La bozza di Linee Guida recentemente approvata, scritta per risolvere il problema di come definire i comportamenti considerati «di influenza e interferenza» fuori dalle cliniche abortiste, dovrebbe diventare operativa nel prossimo futuro. Ogni strada che dà accesso a tali cliniche in un raggio di 150 metri sarà contrassegnata da un cartello che avvisa i passanti che stanno entrando in una zona cuscinetto che vieta le conversazioni relative all'aborto, anche se consensuali (cioè senza fermare le persone per distribuire volantini o comunque contro la loro volontà), e la preghiera: la pena prevista per chi contravviene è una multa da 100 a 1000 sterline.
La determinazione del Consiglio BCP dunque non è una questione di soldi perché un massimo di mille sterline - la cifra richiesta come pena per Adam Smith Connor - è un'inezia rispetto alle difficoltà finanziarie del comune. In gioco c'è invece l'indiscutibile dominio dell'industria dell'aborto che impedisce qualsiasi forma di sostegno, e atti di carità a favore della vita, compresa la semplice preghiera nel raggio di 150 metri da una struttura abortiva. Se Smith-Connor verrà giudicato colpevole e il reato di pensiero verrà inserito nel diritto penale, questo caso storico informerà le future controversie legali sulle zone cuscinetto, introducendo restrizioni draconiane senza precedenti, in base alle quali la polizia potrà interrogare arbitrariamente i cittadini su ciò che stanno pensando o ordinare a chiunque di lasciare un'area pubblica senza giustificazione.
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