San Francesco e l’ardore di carità
Il Poverello di Assisi è il santo che più ha lasciato il segno nell’epoca di Dante. È bene dunque riscoprirne la figura, per comprendere alcune scelte dell’autore della Divina Commedia.
Perché l’epoca contemporanea preferisce l’Inferno dantesco?
La distanza tra la concezione sottesa alla Divina Commedia e quella odierna, amante di idoli e passioni, è il primo grande ostacolo al godimento del Paradiso dantesco. In più, c’è la questione della lingua, che nella terza cantica è più bella ma anche più difficile.
L’attualità di Dante nel confronto Inferno-Paradiso
L’epoca contemporanea è l’esito di una concezione della libertà personale svincolata dalla verità. La nostra epoca, amante dell’idolatria e scevra di maestri, ama gli idoli dell’Inferno dantesco. Mentre il viaggio nel Paradiso, con la sua altezza e bellezza di linguaggio, richiede un impegno e una fatica che solo la coscienza del pregio e del valore della terza cantica permette di affrontare.