Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Leonardo da Porto Maurizio a cura di Ermes Dovico

San giuseppe


Il Sacro Manto, la preghiera che onora san Giuseppe
LA PIA PRATICA

Il Sacro Manto, la preghiera che onora san Giuseppe

Inizia oggi il mese dedicato al capo della Santa Famiglia. Tra le devozioni in suo onore, il Sacro Manto, una preghiera da recitare per 30 giorni consecutivi e che trae ispirazione dall’omonima reliquia di san Giuseppe custodita nella basilica romana di Santa Anastasia. Foriera di grazie per chi la recita con devozione, perché Gesù e Maria nulla possono negare a colui che fu il loro Custode in terra. E di cui perciò Pio XI definiva «onnipotente» l’intercessione.


«Vi spiego quant’è grande il Custode del Redentore»
A 30 ANNI DALLA REDEMPTORIS CUSTOS

«Vi spiego quant’è grande il Custode del Redentore»

«La paternità è lo strumento che Dio ha messo in mano a san Giuseppe per servire Gesù, appunto come padre». «San Giuseppe è prima di tutto un contemplativo». «Purtroppo oggi nei libri di dogmatica e nei seminari la sua figura è assente». Intervista a padre Tarcisio Stramare, teologo che ha collaborato con Giovanni Paolo II alla Redemptoris Custos, l’esortazione apostolica sulla missione di san Giuseppe di cui oggi ricorre il 30° anniversario.


San Giuseppe, il giusto che seppe essere sposo e padre
L'attualità di un santo

San Giuseppe, il giusto che seppe essere sposo e padre

La famiglia di Nazaret ha potuto essere tale grazie alla presenza silenziosa, orante e operosa di San Giuseppe, il quale ci insegna che essere sposo e padre in una famiglia vuol dire innanzitutto ascoltare e fare la volontà di Dio. Davanti al sovvertimento dell’ordine naturale cui assistiamo oggi, lo sposo di Maria e padre putativo di Gesù ci ricorda che un padre di famiglia deve essere un maestro di preghiera, crescendo i figli nella fede.


San Giuseppe Lavoratore, modello di obbedienza a Dio
IL BELLO DELLA LITURGIA

San Giuseppe Lavoratore, modello di obbedienza a Dio

San Giuseppe Lavoratore, di Georges de la Tour (del 1642), si distingue per la magistrale rappresentazione delle luci, simile alla tecnica di Caravaggio, e per la resa della quotidianità umana delle figure. Il San Giuseppe che lavora nella sua bottega, iniziando Gesù al mestiere, è presentato come modello di accettazione della volontà divina.