Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico

Iraq


Il governo iracheno eleva a festività nazionale il Natale
Iraq

Il governo iracheno eleva a festività nazionale il Natale

D’ora in poi Natale sarà giorno festivo in Iraq, per cristiani e musulmani. La protesta del gran mufti Abdul-Mehdi al-Sumaidaie ha suscitato disapprovazione e richieste di rimuoverlo dall’incarico


Il presidente Usa Donald Trump ha firmato una legge che definisce “genocidio” le violenze contro i cristiani in Medio Oriente
Stati Uniti

Il presidente Usa Donald Trump ha firmato una legge che definisce “genocidio” le violenze contro i cristiani in Medio Oriente

La legge firmata l’11 dicembre dal presidente degli Stati Uniti definisce “genocidio” i crimini di gruppi jihadisti perpetrati in Iraq e in Siria contro cristiani e yazidi


Centinaia di case sottratte ai cristiani nella Piana di Ninive
Iraq

Centinaia di case sottratte ai cristiani nella Piana di Ninive

Sono almeno 350 gli immobili appartenenti a cristiani che sono stati venduti illegalmente durante la loro assenza o di cui capi e personalità locali si sono appropriati fraudolentemente


Cardinale Rai: l’importanza di evitare la scoparsa dei cristiani in Medio Oriente
Sinodo dei giovani

Cardinale Rai: l’importanza di evitare la scoparsa dei cristiani in Medio Oriente

Al Sinodo dei giovani il cardinale Rai ha parlato dell’importanza di aiutare i giovani cristiani a non disertare il Medio Oriente perchè il Cristianesimo ne è la base culturale


Dolore delle irachene, ora vittime degli sciiti
DOPO L'ISIS

Dolore delle irachene, ora vittime degli sciiti

Quella irachena è una tragedia senza fine. Da un estremismo all'altro, dall'ISIS alle milizie sciite supportate dall'Iran. Un volto non meno jihadista e crudele di quello dell'ISIS, di cui condividono gli obiettivi: l'assoggettamento a una tirannia ideologica fondata su una visione arcaica della realtà, che trova nella donna l'obiettivo principale.


I profughi iracheni scesi sotto i due milioni
Iraq

I profughi iracheni scesi sotto i due milioni

Dei sei milioni di profughi causati dalla guerra contro l’Isis, scoppiata nel 2014, quattro hanno potuto fare ritorno a casa, ma necessitano ancora di assistenza


La Chiesa caldea è contraria a fare della Piana di Ninive un’area autonoma protetta per i cristiani
Iraq

La Chiesa caldea è contraria a fare della Piana di Ninive un’area autonoma protetta per i cristiani

Il cardinale Louis Raphael Sako ribadisce il suo no alla creazione di una area autonoma sotto protezione internazionale nella Piana di Ninive per tutelare i numerosi cristiani che la popolano


Una riflessione del cardinale Louis Raphael Sako sulla situazione dei cristiani in Iraq
Iraq

Una riflessione del cardinale Louis Raphael Sako sulla situazione dei cristiani in Iraq

In un messaggio pubblicato sul sito del patriarcato caldeo, il cardinale Sako ricorda le ragioni dell’esodo dei cristiani ed elenca le condizioni affinché possano ancora vivere in Iraq

 


Piana di Ninive, una processione per celebrare il ritorno a casa
Iraq

Piana di Ninive, una processione per celebrare il ritorno a casa

A Karamles, nella piana di Ninive, centinaia di cristiani hanno partecipato il 6 agosto a una processione di ringraziamento per la liberazione dall’Isis e il ritorno a casa

 


Il patriarca Sako sarà elevato al rango di cardinale
Iraq

Il patriarca Sako sarà elevato al rango di cardinale

In una intervista all’agenzia AsiaNews, il patriarca Sako commenta la sua nuova missione come una opportunità di intervenire con più peso nei problemi del paese


Il difficile ritorno dei cristiani a Mosul
Iraq

Il difficile ritorno dei cristiani a Mosul

Tornano a Mosul e nella piana di Ninive i cristiani, quattro anni dopo essere stati costretti a fuggire per sottrarsi allo Stato Islamico

 


Turchia, una diga sui fiumi dei curdi. Per assetarli
NEO OTTOMANI

Turchia, una diga sui fiumi dei curdi. Per assetarli

La maxi-diga turca realizzata a Ilisu rischia di far morire di sete un pezzo di Iraq. Non uno qualsiasi. Perché in quell'area la popolazione è prevalentemente curda e dunque l'obiettivo appare più che chiaro. In un momento di crisi idrica vuol dire condannare quei territori alla desertificazione.