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Zen risponde al cardinale Parolin

"Ma quest'uomo di poca fede capisce che cos'è una vera sofferenza?", si chiede il cardinale cinese. L'accordo Cina-Vaticano non smette di sollevare polemiche

Borgo Pio 07_02_2018
zen

Il 5 febbraio sul suo blog personale il cardinale Giuseppe Zen, vescovo emerito di Hong Kong, ha pubblicato un intervento che risponde alle parole del cardinale Pietro Parolin, Segretario di stato vaticano, in merito alla controversa questione dell’accordo Cina-Santa Sede. Una traduzione integrale dello scritto del cardinale è stata pubblicata sul blog del vaticanista Sandro Magister. Di seguito registriamo il passaggio centrale dell’intervento di Zen:

«Il segretario di Stato della Santa Sede», scrive il cardinale cinese, «ha detto che “conosciamo le sofferenze subite ieri ed oggi dai fratelli e dalle sorelle cinesi”. Ma quest'uomo di poca fede capisce che cos'è una vera sofferenza? I fratelli e le sorelle del continente cinese non hanno paura di essere ridotti in povertà, di esser messi in prigione, di versare il sangue, la loro sofferenza maggiore è di vedersi traditi dai “familiari”. L’intervista di Parolin è piena di opinioni sbagliate (sperando che i suoi discorsi siano coerenti con i suoi pensieri). Ma non è decente per un alto dirigente della Santa Sede manipolare la lettera [ai cattolici cinesi di Benedetto XVI, ndr] di un papa anche se già ritirato, citando la frase (4.7): “La soluzione dei problemi esistenti non può essere perseguita attraverso un permanente conflitto con le legittime autorità civili”, ma nascondendo che la lettera prosegue immediatamente dicendo che “nello stesso tempo, però, non è accettabile un’arrendevolezza alle medesime quando esse interferiscano indebitamente in materie che riguardano la fede e la disciplina della Chiesa”».