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MONITO

Zen: «Il regime comunista non è eterno»

«I signori in Vaticano (...) ricordino che il potere comunista non è eterno! Se oggi vanno dietro al regime, domani la nostra Chiesa non sarà la benvenuta per la ricostruzione della nuova Cina». È l'avvertimento del cardinale Zen contenuto nel suo ultimo libro.

Borgo Pio 26_09_2018
Il cardinale Zen

Il cardinale Zen ha deciso di segnalare alla Santa Sede e alle istituzioni ecclesiastiche che il  dominio del Partito comunista cinese non durerà in eterno. “Per amore del mio popolo, non tacerò”: il titolo dell’ultimo libro del porporato, edito da Chorabooks, ha una valenza molto più che simbolica. L’opera ripercorre decisioni, fatti ed eventi tramite cui si è arrivati alla situazione odierna.

Qualcuno ha voluto che il libro uscisse proprio a ridosso dell’accordo “provvisorio” stipulato tra il Vaticano e il governo cinese. Nel comunicato allegato al libro, il cardinale creato da Ratzinger ha esteso il suo ragionamento, che è fortemente contrario all’accordo in questione, alla natura non imperitura del potere comunista: "I signori del Vaticano - si può leggere - non dicono che lo scopo di avere un accordo è di favorire l'evangelizzazione della grande nazione? Si ricordino - ha scritto l’arcivescovo emerito di Hong Kong -  che il potere comunista non è eterno! Se oggi vanno dietro al regime, domani la nostra Chiesa non sarà la benvenuta per la ricostruzione della nuova Cina. In questo momento tutto il mondo vede un terribile peggioramento per la libertà religiosa in Cina". Poi la stoccata più diretta: "C'è da sperare qualche guadagno nel venire a patti con questo governo? Quando dico che è quasi come sperare che San Giuseppe possa ottenere qualcosa da un dialogo con Erode, non è una battuta".

Il cardinale ha una visione molto semplice: la Chiesa cattolica ha optato per scendere a patti col ‘diavolo’, ma non sa per quanto tempo quest’ultimo continuerà a essere un attore della storia. Un domani, quando il partito comunista scomparirà (se scomparirà), i cattolici non saranno più visti come possibili “ricostruttori” della Cina del domani. Ma quale soluzione ha individuato Zen? “Tornare” a Benedetto XVI e alla lettera che il teologo tedesco aveva scritto ai cattolici cinesi. Una missiva in cui il “mite professore” di Tubinga aveva citato quella ai Colossesi. Il papa, ora emerito, aveva invitato i fedeli ad avere pazienza. Finalizzata, magari, ad aspettare che la storia faccia il suo corso.