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CINA-VATICANO

Zen: "Con l'accordo Pechino aumenta la repressione"

Intervista al cardinal Zen, punto di riferimento per coloro che, legittimamente, hanno dubbi sull'accordo Cina-Vaticano. Il cardinale conferma i timori: il governo comunista si sente legittimato a intensificare la repressione e a costringere i cattolici ad aderire alla sua Associazione Patriottica

Ecclesia 23_12_2018
Il cardinale Joseph Zen

A tre mesi dalla firma dell’accordo provvisorio tra governo cinese e Santa Sede, molti osservatori mostrano perplessità sul funzionamento di questo stesso accordo. Le notizie di restrizioni e di controlli molto stretti, come ci ha detto recentemente anche padre Sergio Ticozzi del PIME, vengono da un spazio geografico sempre più ampio. La personalità a cui tutti guardano quando si parla di Cina e Vaticano è il Cardinal Joseph Zen, un punto di riferimento per coloro che legittimamente (come riconosciuto anche da parte vaticana) hanno più di un dubbio su questo passo delle due diplomazie. Il Cardinale ha ben spiegato le problematiche dei rapporti fra Cina e Vaticano, da testimone in prima linea, nel suo libro Per amore del mio popolo non tacerò (Chorabooks 2018). A lui, che abbiamo incontrato in Hong Kong, abbiamo posto alcune domande.

Eminenza, sono passati tre mesi dall’annuncio dell’accordo provvisorio fra governo cinese e Santa Sede. Quali sono le sue sensazioni?

Con grande tristezza constato che “l’accordo” sta faccendo sentire sempre più i suoi effetti deleteri. Il governo intensifica sempre più la persecuzione, i nostri fratelli non sanno più come fare: consegnarsi all’Associazione Patriotica è contro la fede, resistere al governo sembra resistere anche al Papa che invita all’unità (ma quale unità?) Un dilemma dolorosissimo!

I dettagli dell’accordo non sono stati rivelati, Lei come se lo spiega?

Non capisco perché tengono segreto il contenuto dell’accordo. Come possono comportarsi i fedeli non sapendo che cosa il Papa ha promesso al governo cinese, questo sta dicendo che il Papa vuole che tutti accettino la guida del Partito, ma come possono credere a una tale cosa?

Pensa che sia ipotizzabile una visita del Papa in Cina?

Non so niente di preciso. Ma è noto il desiderio del Papa per una tale visita, Io gli’ho fatto presente che sarà certamente manipolato del governo cinese.

Nel suo libro sulla lettera ai cattolici cinesi di Benedetto XVI, Lei denuncia chiaramente certi comportamenti non solo del governo cinese, ma anche da parte vaticana. Questo coraggio le ha dato problemi?

Alla mia età non ho più niente da perdere e niente da guadagnare. Penso solo che sia mio dovere di chiarire i fatti, dire la verità, la verità ci rende veramente liberi nelle nostre scelte morali.