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LA DEVOZIONE

Volto Santo, contemplazione in vista della ricompensa

Oggi, "martedì grasso", cade la festa del Volto Santo di Gesù, secondo la volontà divina che Nostro Signore rivelò ottant’anni fa alla beata Maria Pierina de Micheli. Conosciamo questa devozione che prelude alla contemplazione che ci attende nella beatitudine eterna. 

Ecclesia 13_02_2018

Pochi lo sanno ma oggi, nel martedì "grasso" di Carnevale che precede l’inizio della Quaresima, cade la festa del Volto Santo di Gesù, secondo la volontà divina che Nostro Signore rivelò ottant’anni fa alla beata Maria Pierina de Micheli (1890-1945). La festa è al momento celebrata solo in alcune parrocchie o congregazioni nate per diffondere il culto del Volto Santo, ma non è ancora estesa alla Chiesa universale, ragione per la quale possiamo invitare ogni fedele a impegnarsi, ciascuno secondo i propri doni, a propagare questa devozione tanto cara a Dio e che ci aiuta a comprendere meglio i ricchissimi significati dei tanti passi delle Sacre Scritture che si riferiscono al volto divino, come per esempio il Salmo 79: “Rialzaci, Signore, nostro Dio, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi”.

Tale devozione ricorda la necessità di riparare gli oltraggi arrecati al Volto Santo, che durante la Passione fu schiaffeggiato, ricoperto di sputi, graffiato, coronato di spine e nei secoli ha continuato a subire ogni tipo di offesa. La contemplazione di quel volto, fine ultimo dell’uomo, sarà la ricompensa eterna per i giusti e si comprende allora perché schiere di anime del Paradiso hanno nutrito una grandissima pietà verso il Volto Santo. Per brevità ci limitiamo a ricordare una grande mistica del XIII secolo come santa Matilde (“Nessuno di loro sarà mai separato da Me”, le rivelò Gesù, parlando di chi celebrava con amore “la memoria della dolcissima faccia del Signore”), il venerabile Leo Dupont (1797-1876), chiamato “l’Apostolo del Volto Santo”, la serva di Dio suor Maria de Saint-Pierre (1816-1848), alla quale Gesù disse di cercare “delle Veroniche, le quali astergano e onorino il mio Divin Volto che ha pochi adoratori”, santa Teresa del Bambin Gesù (1873-1897), che volle presto aggiungere al suo nome religioso le parole “e del Volto Santo”.

Proprio all’epoca di santa Teresina, nel XIX secolo, si sono moltiplicate le rivelazioni celesti aventi al centro il Volto Santo, poi proseguite nel XX secolo e culminate con i messaggi a suor Maria Pierina. La beata, rimasta orfana del padre ad appena diciotto mesi dalla nascita, aveva provato fin da bambina un intenso amore per Gesù, favorito dalla grande fede della madre. Da questo amore sgorgò il desiderio di consolare Nostro Signore dopo un fatto avvenuto il Venerdì Santo del 1902. La piccola, che aveva appena undici anni e mezzo, sentì una voce ben distinta mentre era in fila per baciare il Crocifisso: “Nessuno mi dà un bacio d’amore in volto, per riparare il bacio di Giuda”. Stupendosi che nessuno avesse udito quella voce, disse tra sé: “Te lo do io il bacio d’amore, Gesù, abbi pazienza!”. E appena arrivò il suo turno, baciò il Crocifisso in volto con tutto lo slancio del suo cuore.

Le sue esperienze mistiche si intensificarono dopo l’ingresso tra le Figlie dell’Immacolata Concezione, esperienze che visse nel nascondimento. Fu il venerabile Ildebrando Gregori (1894-1985) - suo confessore a Roma nel periodo in cui la beata faceva la spola tra la capitale e Milano per gli incarichi legati alla congregazione, e prosecutore della propagazione del culto al Volto Santo anche dopo la morte di Madre Pierina - a esortarla a diffondere gli scritti contenuti nel suo diario. Nell’orazione notturna del primo venerdì di Quaresima del 1936, la suora fu prima resa partecipe delle terribili sofferenze nel Getsemani e poi si sentì rivolgere da Gesù, con il volto velato di sangue e profondamente triste, questa richiesta: “Voglio che il mio Volto, il quale riflette le pene intime del mio animo, il dolore e l’amore del mio Cuore, sia più onorato. Chi mi contempla, mi consola”. Il Martedì Santo, il Signore le promise: “Ogni volta che si contempla la mia Faccia, verserò l’amor mio nei cuori e per mezzo del mio Santo Volto si otterrà la salvezza di tante anime”.

Il primo martedì del 1937, Gesù spiegò l’intimo legame tra la devozione al suo Sacro Cuore e quella al Santo Volto: “Potrebbe essere che alcune anime temano che la devozione e il culto del mio Santo Volto diminuiscano quella del mio Cuore. Di’ loro che, al contrario, sarà completata e aumentata. Contemplando il mio Volto le anime parteciperanno alle mie pene e sentiranno il bisogno di amare e di riparare. Non è forse questa la vera devozione al mio Cuore?”. Il 31 maggio del 1938, nella festa della Visitazione, Madre Pierina vide la Beata Vergine con in mano uno scapolare, formato da due flanelline bianche. La prima flanellina recava l’immagine del Santo Volto di Gesù con la scritta Illumina, Domine, Vultum Tuum super nos (“Illuminaci col Tuo Volto, o Signore”); la seconda, l’Eucaristia circondata da molteplici raggi e con la scritta Mane nobiscum, Domine (“Rimani con noi, Signore”).

Disse la Madonna: “Questo scapolare è un’arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno di misericordia che Gesù vuol dare al mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori, il male dilaga, i veri apostoli sono pochi. È necessario un rimedio divino e questo rimedio è il Volto Santo di Gesù”. E promise: “Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo e faranno ogni martedì una visita al Santissimo Sacramento per riparare gli oltraggi che ricevette il suo Sacro Volto durante la sua Passione e che riceve ogni giorno nel Sacramento Eucaristico, verranno fortificati nella fede, pronti a difenderla e a superare tutte le difficoltà interne ed esterne. Inoltre faranno una morte serena, sotto lo sguardo amabile del mio Divin Figlio”.

Madre Pierina si accinse alla missione affidatale dal cielo, malgrado la mancanza di mezzi. Parlò con il suo confessore di Milano, padre Rosi, che la indirizzò a coniare una medaglia al posto dello scapolare. Ottenne da Giuseppe Brunner il permesso di usare l’immagine tratta dalla sua rielaborazione fotografica del volto della Sacra Sindone e il benestare dell’arcivescovo di Milano, il beato Ildefonso Schuster, particolarmente devoto al Santo Volto. I fedeli poterono presto sperimentare le grazie legate alla medaglia, che fu coniata nonostante tutti i tentativi messi in atto dal diavolo per fermarne la diffusione: Satana tormentò Madre Pierina nel corpo e nello spirito e arrivò a strappare immagini e quadretti del Santo Volto. Lei sopportò tutto e offrì le sue sofferenze a Dio. Un giorno, il 7 aprile 1943, ebbe anche la consolazione della Vergine, che le apparve sollevandola dal dubbio sulla scelta della medaglia. “Figlia mia, sta' tranquilla che lo scapolare è supplito dalla medaglia con le stesse promesse e favori: rimane solo da diffonderla sempre più. Ora mi sta a cuore la festa del Volto Santo del mio Divin Figlio, dillo al Papa che tanto mi preme”.

Della volontà di una festa al Volto Santo le aveva già parlato Gesù nel 1938: “Ho dato il mio Cuore come oggetto sensibile del mio grande amore per gli uomini e il mio Volto lo do come oggetto sensibile del mio dolore per i peccati degli uomini e voglio sia onorato con una festa particolare il Martedì di Quinquagesima [così chiamato dalla Domenica di Quinquagesima, celebrata nella forma straordinaria del rito romano cinquanta giorni prima della Pasqua, ndr], festa preceduta da una Novena in cui tutti i fedeli riparino con me, unendosi alla partecipazione del mio dolore”. E, nel ’39, sempre il Signore le ribadì il suo giorno prediletto per questa devozione: “Voglio che il mio Volto sia onorato in modo particolare il martedì”.