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#FridaysforFuture

Venerdì 15 marzo, tutti in piazza con Greta per salvare il clima

Il #FridaysforFuture, l’appello di Greta Thunberg allo sciopero globale per chiedere ai leader mondiali di salvare il pianeta, è fallito. Quasi nessuno ha scioperato in Sud America, Africa e Asia

 

Svipop 15_03_2019

 

“Venerdì 15 marzo in tutte le scuole del mondo gli studenti scioperano per il clima”. “Sciopero globale per il clima”, “Tutti in piazza con Greta per difendere il pianeta”. Questi sono alcuni dei titoli dei mass media italiani per annunciare il #FridaysforFuture, l’evento globale per “attirare l’attenzione dei leader del mondo sulla grave emergenza climatica” lanciato da Greta Thunberg, la ragazza svedese di recente candidata al Nobel per la pace per il suo impegno ecologista. “Un maxi-sciopero di giovani, dalla California alla Nuova Zelanda, con un avversario comune, la crisi climatica” commentava un quotidiano spiegando che in Italia secondo Legambiente sono stati organizzati 140 eventi in 100 diverse località e che i nostri studenti quindi sono stati tra i più solerti nel rispondere all’appello. Bambini e ragazzi in sciopero per salvare il mondo, girotondi, canti, sfilate, sit-in, slogan, striscioni e manifesti scritti e disegnati a mano: “dalla California alla Nuova Zelanda” …  passando per l’Europa, ma saltando quasi del tutto Africa, Asia e Sud America. L’appello allo sciopero in realtà è fallito, ignorato dalla maggior parte dei giovani del pianeta. Il quotidiano britannico “The Guardian” ha contato gli eventi e ne ha pubblicato una mappa: in tutto 1.569, quasi mille dei quali in Europa occidentale, Francia in testa con 209 marce di protesta, seguita da Germania (195) e Italia (178) che inoltre si collocano ai primi tre posti a livello mondiale. Negli Stati Uniti sono stati organizzati 158 eventi, 51 in Canada, 48 in Australia, 27 in Messico, 17 sia in Argentina che in Brasile, e 16 in Nuova Zelanda. Nel resto del mondo la sensibilità al dramma ambientale è quasi assente, praticamente nulla l’adesione, salvo che in India dove “The Guardian” colloca 27 manifestazioni: un dato che deve aver sorpreso gli organizzatori tenuto conto che le popolazioni di quei continenti vengono sempre portate a esempio di grande rispetto per la natura e totale equilibrio con l’ambiente.