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bioetica

Usa, stop parziale alla ricerca a spese dei bambini abortiti

I National Institutes of Health tagliano i fondi a una serie di progetti che utilizzano tessuti fetali, revocando i finanziamenti voluti dall'amministrazione Biden. Non c'è ancora un divieto assoluto ma è un passo in avanti a tutela della vita.

Vita e bioetica 20_09_2025
CARLO CARINO BY AI MID - imagoeconomica

I National Institutes of Health (NIH) – la più importante agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti per quanto riguarda la ricerca biomedica e responsabili di circa il 28%, circa 26.4 miliardi di dollari, dei fondi totali utilizzati annualmente negli Stati Uniti per la ricerca biomedica – hanno deciso di non rinnovare più una dozzina di sovvenzioni plurimilionarie per progetti di ricerca sui tessuti fetali umani.

L'agenzia federale ha dichiarato nei giorni scorsi alla rivista on-line Breitbart News, ripresa anche dall'agenzia di stampa cattolica Catholic News Agency, che diverse sovvenzioni relative ai resti fetali umani «non saranno rinnovate»; il finanziamento per tali ricerche era stato originariamente avviato sotto l'amministrazione Biden. Una decisione importante e cruciale perché rispetta in campo bioetico le indicazioni e preoccupazioni dei tanti centri di ricerca e scienziati, oltre a Chiese e accademie delle Chiese cristiane e cattoliche che per decenni hanno chiesto il bando di tali ricerche su tessuti di embrioni umani, evidentemente e oggettivamente complici di omicidi. 

Il White Coat Waste Project (WCW), è un'organizzazione bipartisan senza scopo di lucro che denuncia e si batte per eliminare il business da 20 miliardi di dollari degli esperimenti sugli animali condotti anche con il contributo del governo degli Stati Uniti, e ha scoperto che l'agenzia nazionale per la ricerca medica stava ancora finanziando attivamente 17 progetti elencati nella categoria "tessuto fetale umano" e che avrebbero dovuto essere finanziati fino al 2026. L'indagine giornalistica sulla portata di tali finanziamenti, resa nota sin dal 9 settembre scorso, si svolge mentre i deputati e senatori repubblicani stanno già lavorando per includere, in una legge di spesa del 2026, una norma che sospenda o vieti tutti i finanziamenti alla ricerca che utilizza tessuto fetale umano ottenuto tramite aborti. Un passo avanti determinante certamente per vietare il commercio di tessuti di embrioni umani abortiti, non ancora un divieto totale degli esperimenti su tessuti di embrioni umani creati in laboratorio, anch'essi vita umana unica e inviolabile.

«I contribuenti non dovrebbero essere costretti a pagare il conto di esperimenti da incubo che impiantano dita, scalpi e altri pezzi di feti umani abortiti in animali da laboratorio», aveva detto dieci giorni or sono a Breitbart News il presidente e fondatore del WCW Anthony Bellotti, secondo il quale le 17 sovvenzioni statali attive hanno ricevuto complessivamente quasi 22 milioni di dollari nell'anno fiscale 2024 al fine di sperimentare l’impianto su animali di parti del corpo di bambini abortiti. Durante il suo primo mandato, nel 2019, il presidente Donald Trump aveva vietato nuovi finanziamenti per la ricerca sui tessuti fetali e posto fine a tutte le ricerche interne del NIH che utilizzavano parti del corpo di bambini abortiti, portando a una  riduzione del 50% della spesa del NIH per i tessuti fetali negli anni seguenti. Tuttavia, quando l'amministrazione Biden, fervente abortista, prese il potere nel 2021, l'NIH, sotto l'autorità del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), annullò la decisione dell'amministrazione precedente e i finanziamenti ripresero. 

Dopo la rielezione del presidente Trump per il suo secondo mandato, l'attuale segretario dell'HHS Robert F. Kennedy Jr. si era impegnato, durante le audizioni per la sua conferma conferma al Senato, a ripristinare il divieto. Primo passo evidente di tale volontà si è avuto nei giorni scorsi, quando con una nota ufficiale inviata via e-mail a Breitbart News i National Institutes of Health (NIH) hanno dichiarato di prendere «molto sul serio la questione rimanendo impegnati a rispettare i più elevati standard etici nella ricerca. Le sovvenzioni citate, avviate sotto l'amministrazione Biden, non saranno rinnovate», perchè l’agenzia è guidata e ispirata dall’ impegno di «valorizzare la vita umana e a garantire che la ricerca finanziata dal governo federale sia condotta in modo responsabile e trasparente. Stiamo esaminando attivamente tutte le questioni relative alla ricerca su embrioni o tessuti embrionali e adotteremo tutte le misure necessarie per garantire che le nostre politiche riflettano tale impegno».

In attesa di un intervento normativo ampio e puntuale che vieti tout court tali ricerche, i legislatori repubblicani stanno lavorando per eliminare i fondi destinati a questo tipo di ricerche e dallo scorso 2 settembre la sottocommissione della Camera dei Rappresentanti che finanzia i NIH ha presentato una norma di spesa (pagine 118-119) dove chiaramente si afferma: «Nessuno dei fondi previsti dalla presente legge può essere utilizzato per condurre o sostenere ricerche che utilizzano tessuti fetali umani se tali tessuti sono stati ottenuti a seguito di un aborto indotto».

Ripetiamo: non c’è ancora il divieto assoluto sulla sperimentazione embrionale ma viene fatto un deciso passo avanti per la tutela ed il rispetto della vita umana del concepito, fermando la complicità del governo federale guidato da Biden che, nei fatti, sosteneva con la ricerca anche il commercio di feti o parti di embrioni umani abortiti. Che tutto ciò ora avvenga anche grazie ad un'alleanza tra animalisti e pro-life è solo un segno di quella intelligenza politica di cui si è persa traccia nel nostro continente europeo.



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