Un viaggio nello spazio e nel tempo verso l’Incarnazione
Il numero tre costituisce la base dell’intero mondo dell’aldilà: nove sono i cerchi dell’Inferno, nove le balze del Purgatorio, nove i cieli in cui i santi si presentano a Dante. Cosa vuole comunicare Dante attraverso questa fitta e costante presenza del numero tre ovunque? Dio è presente ovunque, è Lui che muove l’intero universo.
Il numero tre costituisce la base dell’intero mondo dell’aldilà: nove sono i cerchi dell’Inferno, nove le balze del Purgatorio (se alle sette corrispondenti ai vizi capitali sommiamo anche l’Antipurgatorio e il Paradiso terrestre), nove i cieli in cui i santi si presentano a Dante. Cosa vuole comunicare Dante attraverso questa fitta e costante presenza del numero tre ovunque? Dio è presente ovunque, è Lui che muove l’intero universo, come recitano il verso iniziale («La gloria di colui che tutto move») e finale della terza cantica («l’amor che move il sole e l’altre stelle»).
La strutturazione delle cantiche è infittita di significazioni numeriche e simboliche. Dante colloca personaggi e temi nei canti in modo tale che nulla sia casuale.
È doveroso allora sospettare che anche la collocazione dei santi nel Paradiso sia sottoposta ad un criterio complessivo studiato e meditato. L’ubicazione dei santi nei cieli vuole dimostrare come l’incarnazione avvenuta con la nascita di Cristo continua ancora oggi, chiarisce come per ciascuno di noi è possibile di nuovo incontrare Cristo oggi nel volto di chi Lo ama, ovvero i santi. Dante presenta un percorso cronologico che dall’epoca a lui contemporanea ritorna indietro nel tempo fino al momento dell’incarnazione. Potremmo definirla una prospettiva temporale retrograda. Il viaggio di Dante non è solo nello spazio, ma anche nel tempo.
Questo è l’argomento della puntata.