Un giovane satanista ha dato fuoco in Russia a una delle ultime chiese ortodosse in legno
In Russia dopo la caduta del comunismo si sono moltiplicate le sette sataniste. Da 50.000 a 100.000 cittadini sovietici praticano culti satanici
Il 10 agosto a Kondpoga, in Carelia, nel nord scandinavo della Russia, un giovane satanista di 15 anni, forse affetto da problemi psichiatrici, ha dato fuoco alla chiesa ortodossa dell’Assunzione, un edificio del XIX secolo. La chiesa veniva chiamata il “canto del cigno” dell’arte russa delle chiese in legno di cui rimangono ormai pochi esemplari e per questo era un monumento protetto dallo stato. Il fuoco l’ha interamente distrutta. In Russia si ritiene che da 50.000 a 100.000 persone pratichino culti satanici. Le sette sataniche si sono diffuse subito dopo la fine del comunismo e forse alcune erano attive già negli anni 80 del XX secolo. Oltre alla naturale ispirazione anti-cristiana – spiega l’agenzia AsiaNews – i satanisti rimproverano alla Chiesa “di aver collaborato con il regime di per sé ‘satanico’ dei bolscevichi e si giustificano con la necessità di un ‘rovesciamento’ spirituale. Il culto di Satana sarebbe quindi un modo per ‘purificarsi’ dalla falsa religione sovietica”. Dal 2003 il ministero dell’interno sovietico ha iniziato a indagare e intervenire sulle attività delle sette sataniche, classificandole come “sette distruttive”, dedite all’esoterismo e alla magia nera. Soprattutto sui giovani esercitano un’attrattiva che le autorità tentano di contrastare.