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Epidemie

Un caso di febbre di Marburg in Guinea Conakry

La febbre di Marburg, provocata come l’Ebola da un filovirus e almeno altrettanto letale, è stata individuata dopo la morte sospetta di un uomo ricoverato in ospedale la scorsa settimana

Svipop 10_08_2021

È stata la febbre di Marburg a uccidere l’uomo ricoverato la scorsa settimana in un ospedale della Guinea Conakry. La conferma è arrivata dall’Oms il 10 agosto. Il direttore di Oms Africa, Matshidiso Moeti, in un comunicato ha assicurato che è stato già avviato il protocollo previsto per questa gravissima malattia, molto simile all’Ebola – entrambe sono provocate da filovirus – per sintomi (febbre, dolori muscolari, rapida debilitazione, emorragie…), tasso di letalità (fino al 90 per cento) e modalità di contagio (trasmesso dai pipistrelli della frutta e da altri animali selvatici e, da uomo a uomo, attraverso i fluidi corporei). Il virus di Marburg – ha spiegato la dottoressa Moeti – si diffonde molto in fretta, quindi è necessario agire tempestivamente, trovare e isolare le persone entrate in contatto con gli ammalati. La dottoressa si è poi complimentata per la prontezza e la rapidità con cui si sono attivati gli operatori sanitari guineani. Sono state già individuate e poste sotto osservazione quattro persone ad alto rischio per gli stretti contatti avuti con il defunto, tra le quali un operatore sanitario, e 146 altre persone a rischio sebbene minore. L’intervento immediato si deve al fatto che la Guinea Conakry e i paesi confinanti dispongono di protocolli e strutture sanitarie messi a punto per contrastare le epidemie di Ebola scoppiate negli anni scorsi. Il caso di febbre di Marburg è stato individuato nel Guéckédou, la stessa regione dichiarata libera dall’Ebola solo due mesi fa, dopo che un focolaio della malattia rapidamente circoscritto aveva causato 12 vittime. È la prima volta che il virus di Marburg colpisce l’Africa occidentale, ma, da quanto è stato scoperto nel 1967, si sono verificati 12 epidemie e diversi casi sporadici, per lo più in Africa australe e orientale. Una delle epidemie peggiori è stata quella del 2005, in Angola. I casi registrati sono stati 374 e 329 i morti con un tasso di letalità dell’88 per cento. La malattia prende il nome dalla città tedesca di Marburg dove il virus è stato isolato nel 1967 in seguito a una epidemia di febbre emorragica verificatasi tra il personale di un laboratorio di analisi che aveva lavorato su organi di scimmie da poco importati dall’Uganda. In quel caso il tasso di letalità è stato del 23 per cento.