Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Colombano a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Umiltà o presunzione

O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini (Lc 18, 11)

Schegge di vangelo 27_10_2019

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». (Lc 18, 9-14)

Uno degli ostacoli spirituali che si frappongono tra gli uomini e Dio è costituito dalla presunzione di meritare i Suoi doni, come se noi creature potessimo accampare diritti nei confronti del nostro Creatore. E’ questo un atteggiamento molto pericoloso perché ci rende superbi e quindi impertinenti verso Dio, separandoci da Lui e dagli altri fratelli. Nella parabola del pubblicano e del fariseo la differenza tra i due uomini che si recano al tempio sta proprio in questo: il fariseo è orgoglioso dei doni di Dio ma in realtà celebra se stesso perché crede di esserseli meritati e di averne diritto sicuramente più del peccatore che gli è accanto; viceversa, il pubblicano che è a conoscenza della sua indegnità, umilmente si affida alla divina misericordia, che gli viene donata immediatamente. Preghiamo il Signore di mantenerci sempre nella consapevolezza della nostra umana indegnità ed anche della Sua infinita misericordia.