Ucraina: il conflitto si ripercuote sul calendario liturgico
L'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk annuncia dei cambiamenti, che oggi saranno resi pubblici, verosimilmente legati alla volontà di distanziarsi dai russi anche nella celebrazione del Natale e della Pasqua.
Come annunciato dall'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, oggi sarà resa pubblica la decisione del sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina in merito alla riforma del calendario liturgico.
L'arcivescovo maggiore lo ha anticipato venerdì scorso durante un incontro con gli studenti di Medicina di Ternopil', aggiungendo che è un passo da compiere «per molte ragioni» e che ora è «il momento migliore per farlo» (Il Sismografo). Inevitabile il collegamento in particolare al Natale e alla Pasqua, che cadono in date differenti rispetto ai cattolici latini, poiché i riti orientali (sia cattolici sia ortodossi) seguono il calendario giuliano.
Il vescovo latino di Kyev, mons. Vitaliy Kryvytskyi, spiega che «alla fine però in molte famiglie si festeggiava tutti e due i giorni», essendo in gran parte costituite tanto da cattolici di entrambi i riti quanto da ortodossi. Verosimilmente tra le «molte ragioni» alla base della riforma del calendario c'è il conflitto in corso e la conseguente volontà di distanziarsi dai russi anche sul piano liturgico. Il patriarca di Costantinopoli in proposito aveva detto che «se il processo andrà in porto, i russi resteranno da soli non solo a Natale ma anche nel giorno di Pasqua».