Turchia, Libia e Tunisia bloccano centinaia di emigranti illegali
Dal 18 al 21 agosto sono state intercettate diverse imbarcazioni che trasportavano degli emigranti diretti in Europa. Le guardie costiere dei paesi dai quali erano partiti li hanno riportati indietro
Una serie di interventi delle guardie costiere di paesi da cui partono gli emigranti illegali hanno impedito a centinaia di persone di raggiungere le coste europee. Il 18 agosto la guardia costiera turca ha bloccato alcune imbarcazioni che trasportavano 330 emigranti illegali, molti dei quali afghani, siriani e palestinesi, diretti verso l’isola greca di Lesbo. L’agenzia ufficiale turca Anadolu riferisce che le imbarcazioni erano partite dalla provincia occidentale di Canakkale e che la guardia costiera le ha intercettate durante sette operazioni di pattugliamento della costa. Dal 10 agosto la Turchia sostiene di aver fermato quasi 700 persone impedendo loro di raggiungere le coste europee. Sempre il 18 agosto, la guardia costiera libica ha fermato un gommone 53 miglia a nord di Khoms con 37 emigranti illegali a bordo: 29 originari del Sudan, uno da Mali, Kenya, Somalia e Nigeria, due da Mauritania e da Yemen. La marina libica in un comunicato ha detto che “tutti i migranti sono stati trasferiti alla base della guardia costiera di Khoms dove hanno ricevuto cure mediche e umanitarie”. Gli emigranti sono ancora in attesa di essere consegnati all’Autorità di lotta contro l’immigrazione illegittima, riferisce la marina libica che critica i tempi d’attesa, a volte molte ore, prima che gli immigrati siano trasferiti nei centri di raccolta. Il 21 agosto la guardia marittima tunisina ha bloccato una barca diretta verso l’Italia, intercettata con il motore in avaria. A bordo si trovavano 11 emigranti illegali, dieci uomini e una donna, che sono stati sbarcati nel porto di Mahdia dove hanno ricevuto assistenza e cure mediche.