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ELEZIONI USA

Trump perde a causa di quelle colombe dei repubblicani

Il vantaggio dei serpenti è che possono calpestare i Comandamenti, mentre i cristiani hanno tanti di quei vincoli da non poter barare. Così i giudici della Corte Suprema eletti da Trump hanno rifiutato il ricorso del Texas contro Biden in rispetto dell'autonomia delle leggi locali. Pensate che i progressisti avrebbero fatto lo stesso? Non ci avrebbero pensato nemmeno. 

Esteri 17_12_2020

Nostro Signore chiese ai suoi seguaci una cosa tanto difficile da rasentare l’impossibilità: essere astuti come serpenti e candidi come colombe. In contemporanea. Sì, perché gli avversari lo sono, astuti come serpenti.

E pure insonni come il loro padre (disse il diavolo al Curato d’Ars: tu digiuni e io pure, tu non dormi e io pure; ma fai una cosa che io non posso fare, amare Dio). Il loro vantaggio sta nel fatto che possono mentire e giocare sporco, calpestare i Comandamenti e l’onore, insomma agire a trecentosessanta gradi, mentre i cristiani hanno tanti di quei vincoli da quasi costringerli a una sola cosa: pregare.

Perché questa premessa? Guardate la vicenda di Trump: ha fatto di tutto pur di riempire la Suprema Corte americana di giudici conservatori, l’ultima nomina era addirittura una cattolicissima pro-life. Ebbene, tutta questa maggioranza conservatrice che cosa ha fatto nel momento in cui tutto dipendeva da essa? Ha rispettato le regole! Mi spiego. Che cosa era successo? Che il procuratore del Texas aveva citato davanti alla Corte Suprema gli Stati che avevano cambiato le loro leggi elettorali all’ultimo momento, cosa che, in pratica, aveva favorito Biden. Come minimo una scorrettezza, se non peggio. Naturalmente, il Texas sapeva di avere delle prove che avrebbero potuto ribaltare il risultato elettorale. Ma che cosa è successo? Che la Corte ha rigettato il ricorso. Cioè, non l’ha nemmeno discusso. E perché? Perché la Costituzione americana dice che le leggi elettorali dei vari Stati sono affare interno agli Stati stessi. Impeccabile.

E così Trump ha perso (e ora attende la vendetta dei Dem, che, vedrete, ben sapendo quale immenso seguito lui abbia faranno di tutto per scongiurare una sua ri-candidatura tra quattro anni). Pensate che una Suprema Corte a maggioranza progressista avrebbe fatto lo stesso? Non ci avrebbe pensato nemmeno. Però i giudici conservatori hanno la, diciamo così, la coscienza pulita: hanno rispettato lo spirito della Costituzione.

E quando mai una Corte di sinistra ha fatto lo stesso? Forse che la stessa introduzione dell’aborto negli Usa (sentenza Roe vs. Wade, 1973) ha rispettato lo spirito della Costituzione di un Paese che, alla John Wayne ma anche alla Joseph Kennedy (il padre di John), si faceva vanto di avere un sacco di figli? E bravi i supremi giudici conservatori del 2020, hanno fatto le colombe. Lasciando la parte dei serpenti agli avversari. Avranno sulla coscienza qualche milionata di aborti in più, parti surrogati, droghe libere e matrimoni love is love. Diceva san Josemaría Escrivá de Balaguer: «Non essere ingenuo e non favorire la scalata di certuni a posti che mai dovrebbero occupare» (Cammino).

Ne ebbi personalmente conferma durante gli Anni di Piombo. Da poco cattolico, lottavo per un posto di assistente all’università e il mio mentore era, ovvio, un cattedratico democristiano. Ma non ebbi il posto perché, secondo lui, c’erano altri in classifica prima di me. Solo che la classifica la faceva lui e gli altri erano uno di Potere Operaio, uno di Lotta Continua e uno di Stella Rossa. E brava la colomba. Il santo fondatore dell’Opus Dei era stato buono e aveva parlato di «ingenuità». Io, che non sono santo, avrei usato un termine più triviale.