Tre cristiani vittime di crimini d’odio ad Alessandria d’Egitto
Aggrediti da due fratelli musulmani noti per il loro fanatismo religioso e per l’intolleranza nei confronti dei cristiani, due cristiani sono stati feriti e uno ucciso. Devastati i loro negozi
Il 10 dicembre ad Alessandria, in Egitto, un cristiano è stato ucciso e due feriti da due musulmani. Ramsis Hermina si trovava nel suo negozio di prodotti in plastica e per la casa quando è stato attaccato da Nasser Ahmed Muhammed, un pregiudicato in libertà condizionata. Nasser e i suoi fratelli Ali e Anwar sono noti per il loro fanatismo religioso, per l’odio nei confronti dei cristiani e per le continue molestie ai cristiani copti locali, specialmente i proprietari dei negozi situati nella strada in cui vivono. Da poco uscito di prigione, Nasser ha intensificato le vessazioni, convinto di essere andato in prigione perché dei cristiani avevano testimoniato contro di lui. Il 10 dicembre la madre dei tre, da tempo ammalata, è deceduta. Poche ore dopo Nasser e uno dei suoi fratelli, armati di coltelli, una spada e dei bastoni, sono usciti per strada gridando improperi all’indirizzo dei cristiani e accusandoli di essere la causa della morte della madre. Vista la situazione, Ramsis Hermina aveva incominciato a ritirare la merce esposta all’esterno del negozio pensando di chiuderlo, ma non ha fatto in tempo. I due si sono avventati su di lui, uno lo ha bloccato mentre Nasser lo accoltellava al ventre e al collo. Il fratello di Ramsis, Adel, e Tareq Fawzy Shenouda, un altro cristiano, proprietari di due negozi vicini, sono corsi in suo aiuto, ma sono stati aggrediti e feriti a loro volta. Prima di darsi alla fuga i due aggressori hanno devastato i negozi e danneggiato le merci in essi contenute. Trasportati in ospedale, per Ramsis non c’è stato niente da fare, Adel è stato dimesso dopo due giorni, Shenouda ha subito un intervento chirurgico e poi è stato trasferito nell’unità di cura intensiva. La polizia ha arrestato i due fratelli che resteranno in carcere per 15 giorni mentre le autorità svolgono le indagini. Entrambi hanno negato l’accusa di omicidio pur riconoscendo di aver litigato con le loro vittime. Membri del senato e della camera dei rappresentanti hanno porto le loro condoglianze a monsignor Anba Illarion, vescovo generale delle Chiese di Alessandria Ovest, che ha officiato il funerale di Ramsis il 14 dicembre.