Transgender, la Rowling già in guerra col nuovo governo inglese
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La creatrice di Harry Potter critica la scelta di nominare come ministro per le donne e le pari opportunità una strenua sostenitrice della battaglia transgender, che afferma di non sapere dare una definizione di donna.
Il nuovo governo della sinistra radicale ed islamista della Gran Bretagna ha nominato al ministero per le donne una donna che, come ha sottolineato J.K. Rowling, la creatrice di “Harry Potter” e da tempo voce autorevole in difesa della femminilità delle donne del Regno Unito, non è capace di definire chi sia una donna.
Downing Street, ora occupata dal Primo ministro Laburista Sir Keir Starmer ha annunciato lunedì scorso la nomina di Anneliese Dodds a ministro per le donne e le pari opportunità, ruolo già occupato nel governo ombra laburista negli ultimi anni di opposizione. La Dodds aveva ben chiarito sin dal luglio del 2023 in un articolo sul “The Guardian” che avrebbe fatto del transgenderismo una priorità nel governo, dicendo che l'argomento ha bisogno di «riforme e leadership».
Ebbene, J.K. Rowling, da tempo criticata aspramente e completamente abbandonata dagli opininon-makers liberals anglosassoni per la sua strenua difesa della femminilità, della sessualità binaria e le sue critiche contro il transgenderismo e l’educazione del gender nelle scuole, non ha perso tempo e ha postato nel proprio profilo social di X un brano dell'intervista rilasciata dalla Dodds, in cui appare chiarissimo l’imbarazzo e l’incertezza con la quale si definisca la femminilità.
L’attuale Ministro per le donne, infatti, alla BBC in una intervista dell’8 marzo 2022 aveva affermato che «ci sono diverse definizioni legali su ciò che una donna è in realtà. Se guardi la definizione all'interno dell'Equality Act penso che dica solo qualcuno che è adulto e femmina, ma poi non dice come definisci nessuna di queste cose. Voglio dire, è allora... C'è la definizione biologica, la definizione legale, tutto questo genere di cose».
Incalzata dalle domande della giornalista Emma Barnes su quale fosse infine la definizione di donna per i Labour, Anneliese Dodds ha reagito dicendo che la definizione di chi sia una donna «dipende da quale sia il contesto», perché il “Gender Recognition Act”, introdotto dai laburisti nel 2004, consente e promuove la transizione e il cambio di sesso di maschi e femmine, ottenendone le certificazioni amministrative necessarie.
L'incapacità delle figure chiave del partito maggioritario e di governo laburista nel definire e rispettare le donne femmine, un esempio su tutti la consolidata opinione del Primo ministro Keir Starmer che i «transessuali sono donne verso i quali è necessario rispetto», inquieta non pochi nel Regno Unito. La J.K. Rowling, che è stata molto ferma nel proteggere i diritti delle donne ad avere i loro spazi, distinti da quelli degli uomini anche transgender, aveva già messo in guardia i propri concittadini, in un articolo sul “The Times” del 21 giugno scorso, all’inizio della campagna elettorale, circa la sua impossibilità di votare per il laburisti, vista la loro volontà di «abbandonare le donne» ed invece assecondare i desideri e le richieste di privilegi dei movimenti e lobbies gender e transgender inglesi.
Preoccupazioni e timori purtroppo confermati dalla nomina di lunedì scorso di Anneliese Dodds a Ministro per le donne e le pari opportunità e che potrebbero aggravarsi se, nei prossimi giorni, il Primo ministro Keir Starmer dovesse nominare Harriet Harman, una notissima attivista e sostenitrice dell'eguaglianza tra donne femmine e maschi transessuali, a presiedere la “Commissione per i diritti umani e l’eguaglianza” del Regno Unito. Secondo fonti laburiste confidate al Times e al Telegraph, la Harman è in lizza per sostituire la baronessa Falkner of Margravine, attuale capo della Commissione per l'uguaglianza e i diritti umani, quando scadrà il suo incarico il 30 novembre. Se a ciò aggiungiamo la decisione di Starmer di nominare la deputata ed estremista pro-aborto Diana Johnson, promotrice dell'aborto selettivo in base al sesso e di quello sino alla nascita, alla carica di Ministro di Stato (equivale al nostro Vice ministro) presso il Ministero dell'Interno, allora possiamo ben capire quale “ricostruzione del paese” promettano i Laburisti inglesi.
Perciò non stupisce come le parole della Rowling infastidiscano al punto da ispirare un nuovo spettacolo teatrale che vorrebbe distruggerne la credibilità e che andrà in scena al “Fringe Festival di Edimburgo”, un festival LGBTQI+, il prossimo 2 agosto. Il Telegraph l'ha già definito «la commedia più provocatoria che abbia colpito il Fringe di Edimburgo negli ultimi anni». “TERF”, questo il titolo del nuovo atto unico in cui si immagina un dibattito acceso tra la Rowling e le star della serie cinematografica di Harry Potter, notoriamente favorevoli al movimento transgenderismo, è già diventato uno degli spettacoli più discussi in vista del festival di quest'anno. Gli autori? Una coproduzione tra la compagnia della “Disobbedienza Civile” inglese di Edimburgo e il “Teatro del Vuoto Esistenziale” di New York.