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UNA PELLICOLA DA RISCOPRIRE

The Song, il film che ricorda la sacralità del matrimonio

In Italia non ha avuto il risalto che meritava The Song, un film americano con una narrazione avvincente che ha per filo conduttore il sacramento del matrimonio ed è ricca di simboli e richiami alla parola di Dio. La storia del protagonista, il cantante Jed King, che rischia di perdersi tra il successo e le tentazioni carnali, ricorda che la vita matrimoniale va costruita giorno per giorno con fatica, impegno e soprattutto perdono reciproco.

Cultura 16_03_2019

The Song è un film americano del 2014 che in Italia purtroppo non ha avuto il risalto che meritava nonostante sia un ottimo prodotto. Narra la storia di David King, famoso cantante country, che aveva peccato di adulterio con la moglie di un amico. Dopo il suicidio di quest'ultimo cerca di rimediare al suo errore rifacendosi una vita e sposando la sua donna... La sacralità del vincolo matrimoniale è il tema principale di tutto il film.

Jed King è suo figlio, che cerca di seguire le orme del padre nella musica e sembra non riuscire a sfondare... almeno finché non accetta di cantare in un vigneto durante una festa di paese dove incontra Rose, la figlia del proprietario della vigna. Jed si innamora immediatamente e in seguito i due si sposano. Il suo talento sboccia, scrive finalmente canzoni sue, ispirate dal suo amore per la moglie, e in poco tempo gli si apre la porta del successo. Ma sarà proprio la sua popolarità che rischierà di fargli perdere tutto quello che è invece importante nella vita.

La trama del film contiene un fitto intreccio di simboli e richiami alla parola di Dio. L’intero racconto si intreccia infatti con i brani del Cantico dei Cantici, del Qoelet, libri attribuiti a re Salomone di cui il protagonista del film ricalca le orme. Infatti, Salomone, prima di essere re, si chiama Jedidja, da cui il diminutivo Jed.

Salomone è figlio del re David, come Jed di David King. Sia Salomone che Jed sono poeti e cantori della gloria di Dio (Salomone e soprattutto suo padre David hanno composto la gran parte dei salmi contenuti nella Bibbia, canti al Dio altissimo). Re Salomone costruisce finalmente un tempio al Dio degli ebrei che suo padre Davide avrebbe voluto fare, ma non fu in grado. Anche Jed costruisce un “tempio”, in pratica una piccola cappella nella vigna dove poi si sposerà con Rose. Interessante il tema della vigna che nella Bibbia è un potente simbolo del popolo di Israele e che Gesù riprenderà in un’importante parabola per mostrare che il proprietario della vigna è suo Padre. Inoltre la costruzione della cappella nel film diventerà un costante parallelo con la vita matrimoniale.

Per il matrimonio la cappella ha appena la struttura esterna, ma necessita di essere completata durante la vita. Con alti e bassi, Jed arriverà anche a distruggerne una parte al termine di una litigata con la moglie, ma alla fine la cappella viene completata con pareti imbiancate e la croce sulla facciata. Evidente il simbolo da applicare alla vita sponsale: il giorno del matrimonio la costruzione della vita a due è appena iniziata e, tra alti e bassi, la vita matrimoniale va costruita giorno per giorno con fatica, impegno e soprattutto perdono reciproco.

Se qualcuno non fosse ancora convinto del parallelo tra il protagonista del film e Salomone basta dire che a metà della storia Jed, incalzato dalla fidanzata a chiedere un dono a Dio, fa una preghiera per ricevere la sapienza. E come fu per il grande Salomone, la sapienza non sarà sufficiente a preservare Jed dal peccato. Infatti, il successo tiene Jed lontano da casa per lunghi periodi, durante i quali la mancanza di comunicazione e di intimità tra lui e la moglie Rose diventa difficile da gestire. Jed si sente chiamato con le sue canzoni a dare qualcosa ai suoi fan e non coglie il pericolo nel mettere al primo posto il lavoro. Dal canto suo Rose è troppo legata alla casa paterna e non segue il marito proprio quando lui è più debole ed esposto alla tentazione. Così Jed, dopo essere stato messo alla prova per mesi e mesi, alla fine cede alle avances di Shelby Bale, una giovane musicista dallo spirito libero, con cui Jed condivide un tour. E la situazione, che era stata in bilico per mesi, finisce per precipitare.

La narrazione fa cogliere nettamente questo salto: il tempo che prima scorre lento, diventa all’improvviso vorticoso, come la vita di Jed che sembra un aereo in avvitamento verso il basso. I riferimenti alla Bibbia sono continui: i versetti scandiscono il ritmo della narrazione. Senza forzature, la sapienza biblica sottolinea i passaggi della vicenda ed evidenzia la normalità, quasi la banalità, della tentazione e della presunzione di poter essere più forti del male.

Jed rischierà di perdere non solo la sua famiglia, ma anche se stesso. Nel film non manca il lieto fine, che evidenzia la fatica del perdono e della redenzione. Non si tratta di un semplice “vissero felici e contenti”, ma soltanto un nuovo inizio... una strada mai in discesa, perché è la strada della vita di ciascuno su questa terra.

Jed, il protagonista, è interpretato da Alan Powell della rock band cristiana Anthem Lights e la musica è senza dubbio una parte importante della sceneggiatura. Giustamente la versione italiana del dvd mette i sottotitoli alle canzoni per sottolinearne l’importanza ai fini della trama.

Nel film la narrazione è avvincente e appassiona. Numerosi temi secondari, come i tatuaggi, l’alcol e la droga, rendono interessante il film. Inoltre, i dialoghi e soprattutto la voce narrante attraverso il testo biblico danno una profondità importante, un senso di immedesimazione che lascia il segno. Insomma un film da non perdere e da utilizzare anche come spunto di discussione in famiglia e con gli amici.