The Chosen: Ultima Cena, un invito a rileggere il Vangelo
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La quinta stagione della serie incentrata sulla vita di Gesù si apre con un film-evento sull'inizio della Passione. Qualche sbavatura non toglie l’efficacia di un’opera che ci interpella direttamente sulla nostra fede.

The Chosen: Ultima Cena è un film-evento della durata di due ore che presenta i primi due episodi della quinta stagione della serie The Chosen, incentrata sulla vita di Gesù. È stato proiettato in contemporanea in oltre quaranta Paesi in tutto il mondo nei giorni dell'inizio della Settimana Santa.
Il film si apre con la scena intensa e intima dell'Ultima Cena. Ottima l'idea di "spalmare" all'inizio di più puntate della stagione i lunghi discorsi di Gesù fatti durante l'ultima cena, in modo da concentrarsi su aspetti particolari. Ad esempio, nel primo episodio proiettato, Gesù è seduto a tavola con i suoi dodici discepoli e rivela apertamente che uno dei presenti lo tradirà. Tutti si interrogano, con sguardi sospettosi e smarriti, per poi dichiarare insieme che non lo avrebbero mai tradito o abbandonato. Giuda Iscariota appare visibilmente inquieto, ma cerca di mantenere la calma. Pietro promette sinceramente fedeltà assoluta, ma Gesù gli predice il rinnegamento imminente con la nota frase evangelica: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte».
La narrazione riporta poi ai giorni precedenti. Si torna al punto in cui si era rimasti alla fine della quarta stagione con l'arrivo alla Città Santa. Gesù entra quindi in città su un asino, accolto da una folla esultante che agita rami di palma e grida: «Osanna!». L'entusiasmo superficiale della folla fa presagire che molti lo acclamano, ma lo condanneranno poco dopo. La scena interpella noi spettatori: che tipo di fede viviamo? È una fede che resiste anche quando il Vangelo ci chiede sacrificio o è solo entusiasmo del momento?
Comunque i discepoli sono pieni di gioia: pensano che sia arrivato il momento della gloria. Camminano fieri, orgogliosi. Ma non comprendono ancora che la vera gloria di Gesù sarà la croce. Infatti Gesù è assorto, consapevole della passione che lo attende. Questo è il vero volto del Messia che viene ben rappresentato nel film: non un re terreno, ma un Servo sofferente che salva donando la propria vita. Maria e la Maddalena si accorgono dello stato d'animo di Gesù e sono preoccupate anche loro.
Appena prima del bagno di folla a Gerusalemme alcuni farisei tentano di fermare il Signore dicendogli che il suo arrivo come re porterà la reazione dei romani e quindi sangue ebreo sarà sparso. Ma Gesù risponde che se anche i suoi discepoli avessero taciuto, le pietre avrebbero iniziato a gridare. Quasi a contrasto, mentre il Signore avanza tra la folla, alcuni bambini lo seguono correndo e ridendo. L'episodio sembra dire che solo chi si fa "come loro" può davvero riconoscere il Re della pace. È un richiamo alla semplicità del cuore e alla fede pura.
Come abbiamo già notato in un precedente articolo, oltre agli episodi direttamente riferibili al Vangelo, contenenti citazioni letterali, in The Chosen ci sono anche episodi inventati dagli autori che, in genere, ben si amalgamano nella narrazione in maniera coerente con la Parola di Dio. Ad esempio in un episodio abbastanza comico Pietro prova a fare un discorso pubblico per fare pratica visto che Gesù ha detto che gli apostoli dovranno portare la Buona Novella a più persone possibili. L'ex pescatore parla alla folla raccontando una parabola di Gesù, ma si confonde più volte. Gli altri apostoli provano a suggerirgli come andare avanti con il discorso che però si conclude senza particolare successo. Pietro per questo è dispiaciuto, ma suo fratello Andrea cerca di consolarlo. Questo probabilmente prepara la scena che vedremo dopo la Pentecoste quando Pietro uscirà dal Cenacolo mostrando una sicurezza comunicativa fuori dal comune convincendo molti a pentirsi di aver ucciso Gesù e farsi battezzare per diventare suoi discepoli. Questo contrasto tra il prima e il dopo mostrerà che è lo Spirito Santo a parlare in lui non certo per le sue capacità oratorie.
Altre scene inventate di The Chosen sono invece meno convincenti, come quando Giovanni va con il padre Zebedeo a vendere l'olio per il culto, ma non viene fatto entrare perché impuro. Vengono elencati diversi motivi per cui non è rispettata la purezza rituale e tra questi è appena accennato, ma evidente al pubblico adulto, che il peccato in questione è la masturbazione. Chiaramente si cerca di rendere più umani e vicini al pubblico giovane i personaggi della serie. Ma attribuire questo peccato all'apostolo Giovanni è evidentemente una caduta di stile che si poteva benissimo evitare.
Il secondo episodio della quinta stagione è il secondo tempo del film-evento. Questo culmina con Gesù che entra nel Tempio di Gerusalemme per rimproverare i venditori. Jonathan Roumie in tutta la serie The Chosen interpreta un Gesù profondamente umano: sorride, abbraccia, si commuove, ma anche si isola nei momenti di preghiera e turbamento. La scena in cui osserva il Tempio prima di entrarvi è silenziosa, ma carica di emozione: sembra quasi che stia raccogliendo le energie prima di agire. In quel momento vede quello che accadrà a Gerusalemme quando sarà distrutta e per questo il suo cuore è affranto, un misto di delusione e tristezza.
Al tempio trova il cortile esterno trasformato in un mercato rumoroso: venditori di animali per i sacrifici, cambiavalute e mercanti affollano lo spazio sacro. La scena è visivamente caotica, con suoni di monete che tintinnano, animali che belano e voci che si sovrappongono. La regia mostra un contrasto visivo potente: l'architettura è splendida, piena d'oro e luce, ma lo spirito è marcio.
Gesù osserva la scena con uno sguardo che mescola dolore e indignazione. Poi, con decisione, si avvicina ai banchi dei cambiavalute e li rovescia, spargendo monete e oggetti a terra. Con voce ferma, pronuncia le parole evangeliche: «La mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne avete fatto un covo di ladri». I mercanti e i presenti si allontanano spaventati, mentre i discepoli osservano la scena con sorpresa e timore. Giuda invece è totalmente in disaccordo e deluso.
Questo gesto di Gesù nel film vuole rappresentare l'importanza della purezza del culto e della sincerità nella relazione con Dio. Gesù non tollera che un luogo sacro venga profanato da interessi economici e pratiche ingiuste, nel film rappresentate dal vantaggio economico che ne traevano le autorità del Tempio e i cambiavalute. Il suo gesto è un richiamo alla necessità di vivere una fede autentica, libera da compromessi e ipocrisie.
Inoltre, l'azione di Gesù prefigura il suo sacrificio imminente: così come purifica il Tempio, egli si appresta a offrire se stesso per la purificazione dell'umanità dai peccati.
I sommi sacerdoti chiedono ad alta voce: «Chi ti ha dato l'autorità di comportarti in questa maniera?». Gesù risponde con decisione: «Io stesso», dimostrando così che oltre che umano, è anche Dio. Questo provoca ovviamente reazioni ostili da parte di coloro che iniziano a pianificare concretamente la sua cattura. La tensione con cui l'episodio si conclude lascia nello spettatore la voglia di vedere gli altri sei episodi della Settimana Santa inclusi nella quinta stagione che saranno presto disponibili gratuitamente nel sito The Chosen e nell'app dedicata.
La sesta stagione rappresenterà la crocifissione, mentre la settima e ultima narrerà gli eventi della risurrezione. Un'opera da gustare nella sua interezza senza mai dimenticare che è solo un invito a tornare a leggere il vangelo approfittando del trasporto emotivo che la serie ha suscitato nel cuore.
L'autore dell'articolo, don Stefano Bimbi, ha pubblicato sul suo sito una serie di video con il commento agli episodi più importanti di The Chosen: https://www.donstefanobimbi.it/the-chosen/
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