Natura e gas serra, doppio smacco per le follie verdi dell’Ue
I ministri dell’Ambiente dei 27 Paesi dell’Unione europea non hanno approvato la legge sul “ripristino della natura” e sulla riduzione delle emissioni di gas serra. A far saltare l’accordo il realismo di vari governi, preoccupati per le proprie economie.
La ribellione agricola smaschera i pifferai dell'utopia green
È in atto uno scontro tra l'ideologia dell'ambientalismo apocalittico e la grande sollevazione degli agricoltori. In palio c'è la totale alienazione dalla realtà che tiene insieme tutte le politiche “euro-green”, la sua distanza incolmabile da ogni razionalità pratica e le implicazioni dispotiche e distopiche di una loro applicazione.
In bolletta paghiamo anche il prezzo delle politiche verdi
Il caro bollette è un problema che stava maturando da almeno un anno, annunciato nel settembre 2021 anche dal governo italiano. Ad innalzare il prezzo è anche il mercato ETS, il commercio dei certificati EUA, che danno alle aziende il diritto ad emettere gas serra. I loro prezzi sono saliti alle stelle, soprattutto per scelte politiche.
G20: un'agenda da no-global, un approccio paternalista
Non si capisce perché i discendenti dei “no global”, ecologisti e movimenti terzomondisti, ieri abbiano inscenato la loro consueta protesta contro il G20. Le loro richieste sono ormai l'agenda del vertice: una tassa globale sulle multinazionali, vaccini ai Paesi poveri e rivoluzione verde. Il tutto con un approccio molto paternalistico.