Da Beirut all'Iran, tutto l'arco sciita è in fiamme
Bombe a Beirut, in un quartiere controllato dagli Hezbollah, dove è stato ucciso Saleh al Arouri, leader di Hamas. Bombe in Iran, quasi cento morti alla celebrazione per Soleimani.
Uccidere Soleimani? È moralmente lecito (a certe condizioni)
L'azione statunitense che ha portato all'uccisione a Baghdad del leader iraniano Qassem Soleimani solleva una questione morale, sulla sua liceità o meno. La dottrina cattolica offre dei criteri chiari: l'azione è lecita se è un'azione difensiva armata (e questo è il caso) e se le modalità dell'atto sono proporzionali al fine buono. È chiaro che l'uccisione manu militari deve rappresentare l’extrema ratio per difendere alcuni beni di alto pregio (pace sociale, eliminazione dell'oppressione, etc.). Ci deve essere inoltre proporzionalità tra bene difeso e bene leso. Infine si richiede la proporzione tra benefici sperati e danni prevedibili. È chiaro che alcune di queste valutazioni richiedono l'apporto di analisti militari, ma a quanto è dato conoscere si può ritenere che l'attacco a Soleimani abbia fondate ragioni.
IL SILENZIO DELL'UE di Stefano Magni