San Pietro si svuota mentre il rito antico registra il boom
Corpus Domini alla chetichella in Vaticano e flop totale dell'evento organizzato dal card. Gambetti: cinque ore di spettacoli, l'ennesima dichiarazione e la piazza vuota come le chiacchiere sulla "fraternità umana", dimostrano che i fedeli cercano qualcosa di eterno e vanno a bere ad altre fonti. Come le realtà legate alla liturgia tradizionale, la cui vitalità dovrebbe porre più di qualche interrogativo.
Amare l'Eucaristia, la sola via per il risveglio dell’Europa
Riscopriamo l’insegnamento di san Pietro Giuliano Eymard, fondatore della Congregazione del Santissimo Sacramento. Di fronte ai mali dell’Europa e alla perdita della fede tra gli stessi cattolici, il grande santo francese indicava un solo rimedio: “L’Eucaristia, l’amore a Gesù eucaristico”.
Una Crociata per riparare le offese a Gesù Sacramentato
Dall’1 aprile la Cei ha fatto decadere l’obbligo di dare la Divina Eucaristia sulle mani, ma in molti contesti viene comunque proibito ai fedeli di comunicarsi sulla lingua, cioè l’uso difeso da secoli di Magistero. Questa situazione comporta almeno quattro danni, il primo dei quali è all’onore di Dio. Per riparare tali offese è necessaria una Crociata eucaristica. L'appello dei promotori della Rete Patris Corde.
L’Eucaristia, il vero Corpo nato da Maria Vergine
“Ave verum Corpus natum de Maria Virgine” (Ave, o vero Corpo, nato da Maria Vergine), canta il celebre inno eucaristico che ci ricorda il legame tra il Figlio e la Madre. Maria, spiegava Benedetto XVI, «fu il “tabernacolo” vivente dell’Eucaristia». E san Giovanni Paolo II richiamava l’unione inscindibile tra Incarnazione e mistero eucaristico. Il “sì” di Maria garantisce che la fede cristiana non è vuoto spiritualismo, perché da Lei nasce il Corpo che è il nostro Pane di vita.
Gesù nell’Eucaristia, come duemila anni fa sulla Croce
Con la solennità del Corpo e Sangue del Signore esaltiamo ciò che si celebra in ogni Messa: la verità sulla presenza del Suo Corpo offerto in sacrificio per noi e del Suo Sangue sparso dalla Croce per il perdono dei nostri peccati. Oggi, in molte parti del mondo, si dispensa dal precetto festivo, si proibiscono processioni, si impone la Comunione in mano, desacralizzando il mistero eucaristico. Urge, quindi, ancora di più tornare ad adorare il Santissimo Sacramento e riparare gli oltraggi contro questo infinito dono di Amore.
Raffaello e il trionfo dell'Eucarestia
Nella stanza della Segnatura papa Giulio II convocò un giovanissimo Raffaello, all’epoca venticinquenne, che rappresentò l’immagine nota al mondo come La Disputa del Sacramento. Che l'affresco rappresenti una “disputa” è tutto da dimostrare: più che discutere gli astanti sembrano qui adorare il Corpo e il Sangue di Cristo, commossi e stupiti da questo dono gratuito, segno del tenace e persistente amore di Dio per le sue creature.