Applausi per la Romano e silenzio sulle violenze subite dai convertiti cristiani
Chi ama accusare gli altri di "islamofobia" è salito sul carro di Aisha (Silvia Romano) per difenderne il diritto alla conversione dimenticando la violenza nella quale è avvenuta. Eppure chi passa dall'islam al cristianesimo viene punito con la morte. Dov'erano certi imam e militanti quando Rachida Radi è stata uccisa a Brescello per aver abbracciato la fede cattolica? Dove sono le istituzioni politiche e la Chiesa, che festeggia la Romano, quando in Italia i convertiti subiscono persecuzioni tremende?
Non rallegratevi, la conversione di Silvia è una sconfitta
«La tua civiltà sta morendo perché ha perso la fede. Avete le pance piene e le chiese vuote!», dice al padre la convertita di un romanzo per la quale l’educazione cristiana si era limitata ad un frettoloso battesimo. Ogni conversione all'islam rappresenta una ferita ma anche un profondo interrogativo per la comunità di fede abbandonata. Così è nella vicenda di Silvia Romano, per cui il suo parroco non doveva suonare le campane