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Svolta politica

Stop alle linee guida trans, l’Irlanda del Nord torna al buonsenso

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Il ministro Paul Givan ha ordinato l'immediata rimozione delle linee guida transgender emanate nel 2019 dall’Autorità per l’istruzione. Un ritorno alla ragionevolezza.

Educazione 25_09_2025
Paul Givan nel 2021 (Ap via LaPresse)

L’Irlanda del Nord rappresenta un interessante e particolare modello politico. La provincia – che è parte del Regno Unito – è infatti governata da una coalizione che un tempo si sarebbe detta “di opposti estremismi”. I due partiti che reggono questa terra, a lungo segnata da violenze e ingiustizie perpetrate verso la parte cattolica della popolazione, sono lo Sinn Fein, con base elettorale cattolica e repubblicana, e il DUP (Democratic Unionist Party), che ha sempre rappresentato la parte più estrema e radicale della comunità unionista e protestante, un humus in cui a lungo ha fornito manovalanza anche alle formazioni paramilitari.

Eppure, questa strana maggioranza – che nei consensi ha di molto superato i numeri dei partiti “moderati”, sia protestanti che cattolici – guidata da Michelle O’Neill, repubblicana dello Sinn Fein, riesce ad esprimere non solo una buona politica, ma sta anche riportando il buonsenso e la ragione nelle scelte coraggiose che vanno decisamente controcorrente rispetto alla cultura dominante in entrambe le isole britanniche.

Nei giorni scorsi, il ministro dell'Istruzione, Paul Givan (nella foto, in primo piano), un parlamentare del DUP, ha ordinato l'immediata rimozione delle linee guida transgender emanate nel 2019 dall'Autorità per l'istruzione, affermando di non credere che gli alunni o gli insegnanti debbano essere costretti a usare pronomi che non riflettono il sesso biologico. La guida non statutaria consigliava agli alunni transgender di accedere a strutture, come servizi igienici e spogliatoi, in linea con la loro “identità di genere” anziché con il loro sesso biologico.

La decisione fa seguito alla sentenza della Corte Suprema del Regno Unito nel caso For Women Scotland Ltd versus The Scottish Ministers, emessa ad aprile, che ha chiarito che i riferimenti al sesso nella legge si riferiscono al sesso biologico. «La sentenza della Corte Suprema del Regno Unito ha implicazioni dirette per la politica e la pratica dell'istruzione in Irlanda del Nord. La posizione legale è ora chiara: i riferimenti al “sesso” nella legge sono riferimenti al sesso biologico», ha detto Givan.

In una dichiarazione, il ministro ha affermato che la politica dell'istruzione deve essere «fondata sulla chiarezza giuridica e dare priorità all'interesse superiore dei bambini. Non dovrebbe essere guidata dall'ideologia». E ha aggiunto: «Sono già stato chiaro sul fatto che non credo che un ragazzo che si identifica come una ragazza debba partecipare agli sport femminili o usare gli spogliatoi e i servizi igienici delle ragazze. Allo stesso modo, non credo che gli alunni o gli insegnanti debbano essere costretti a usare pronomi che non riflettono il sesso biologico».

Givan ha inoltre affermato di aver chiesto ai funzionari di considerare le implicazioni della recente decisione della Corte Suprema e di cercare una consulenza legale per «fornirmi una base legale sicura su cui prendere decisioni». «Dopo aver esaminato attentamente la consulenza legale fornita, ho concluso che l'attuale guida dell'Autorità per l'istruzione non riflette la politica dipartimentale ed è incoerente con la legge dell'Irlanda del Nord», ha aggiunto il ministro. «Mentre molte di queste questioni sono meglio gestite a livello scolastico, coerentemente con l'etica della scuola, il Dipartimento ha la responsabilità di stabilire principi guida chiari, legali». Prosegue Givan: «I ragazzi e le ragazze dovrebbero usare servizi igienici separati dove sono forniti. I ragazzi non dovrebbero usare i servizi igienici dedicati all'uso delle ragazze; le ragazze non dovrebbero usare i servizi igienici dedicati all'uso dei ragazzi».

Per quanto riguarda lo sport agonistico, il documento osserva: «Salvo nei casi in cui gli organi direttivi di uno sport abbiano previsto la competizione agonistica tra ragazzi e ragazze, i ragazzi non dovrebbero partecipare allo sport agonistico contro le ragazze; le ragazze non dovrebbero partecipare a sport competitivi contro i ragazzi». «Non si tratta di una questione facile, ma non possiamo evitarla. In qualità di ministro dell'Istruzione, mi impegno a garantire che le nostre scuole siano ambienti sicuri, rispettosi e solidali per ogni bambino», ha affermato Givan.

Sui social media, il politico ha affermato che la mossa è stata una «vittoria per il buonsenso», aggiungendo: «Credo che questa sia una mossa sensata che fornisce indicazioni chiare a scuole, insegnanti e genitori». Proprio ciò di cui si sentiva il bisogno: e l’auspicio è che questo ritorno alla ragionevolezza, possa estendersi da Belfast anche a Dublino, Londra, Edimburgo, e oltre la Manica.