Simoni, il cardinale esorcista
Intervistato da Vatican News, il porporato albanese perseguitato dal regime comunista racconta un altro aspetto del suo ministero: la lotta contro il demonio.
«Qui, dove adesso sorge il Vaticano, c’è un cimitero e molti che erano stati giustiziati sono qui sepolti; scavando, se ne trovano le tombe. Ma anche oggi ci sono tanti martiri in tutto il mondo»: durante i saluti al termine dell'udienza generale di ieri il Papa ha rievocato i martiri di ieri e di oggi, salutando il cardinale albanese Ernest Simoni, 95 anni, molti dei quali tra carceri e lavori forzati. Durante la persecuzione ha «celebrato Messe anche nei canali delle fogne, davanti a 200 persone» facendo il possibile per procurarsi il necessario: «Avevamo dei fornelli piccoli per mangiare in prigione e con il pane che ci davano facevamo le ostie». Messe frequentate anche da musulmani, che celebrava «a memoria, in latino», rievocate nell' intervista concessa ieri a Vatican News.
Oggi il cardinale Simoni è impegnato in una lotta non meno ardua, quella contro il diavolo: «Mi chiamano da tutto il mondo… Quasi 120 telefonate al giorno», metà delle quali sono «richieste di esorcismi o preghiere di liberazione», che pronuncia in latino proprio come quelle Messe clandestine celebrate in tempo di persecuzione. «Ringrazio (...) la Madonna, Padre Pio e Giovanni Paolo II che mi aiuta negli esorcismi: alcuni mi hanno detto di averlo visto…».