Senza pretendere
Maestro, da te vogliamo vedere un segno (Mt 12, 38)
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!». (Mt 12, 38-42)
Per alcuni contemporanei di Gesù, tra cui qualche scriba e fariseo, il contenuto del Suo annuncio non è sufficiente per credere e Gli chiedono per conferma dei miracoli. Altri, viceversa, ottenuti i segni, rifiutano quanto predicato da Gesù. In entrambi i casi, manca la disponibilità ad ascoltare e vedere perché, in realtà, riguardo a Gesù essi avevano già deciso in base al pregiudizio. Questo atteggiamento è molto pericoloso per la salvezza eterna, perché con la presunzione non la si può raggiungere. E noi siamo pronti, oggi, a credere agli insegnamenti di Gesù, senza pretendere di saperne più di Lui?