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Camerun

Scuole per i figli dei profughi per non privarli di un futuro

Nel nord del Camerun Pime e Caritas assistono sfollati e profughi dalla Nigeria in fuga da Boko Haram gestendo una drammatica emergenza umanitaria

Migrazioni 19_04_2018

 

Gestire una grave emergenza umanitaria piantando nel frattempo semi per un futuro di benessere e pace. È questo che fanno i missionari della Caritas e del Pime nell’estremo nord del Camerun dove l’impegno di assistenza alla popolazione da anni è diventato oltremodo arduo per la presenza di miliziani Boko Haram infiltrati dalla vicina Nigeria che rendono insicuro il territorio. I camerunesi sfollati sono migliaia. Altrettanti sono i profughi dalla Nigeria, in cerca di asilo. Per gli uni e gli altri l’Acnur ha allestito un campo profughi che però il governo ha disposto fosse costruito 250 chilometri più a sud, lontano dai territori in cui sconfinano i jihadisti nigeriani, per impedire che, come succede spesso in casi come questo, tra i profughi ospitati si infiltrino dei miliziani. La maggior parte dei nigeriani e dei camerunesi tuttavia non vogliono andare così lontano da casa e restano nel nord, pur sapendo di correre dei rischi perché Boko Haram compie incursioni anche in territorio camerunese. Pime e Caritas si prendono cura di loro per quanto possibile, estendendo ai nigeriani, in maniera non ufficiale, l’assistenza rivolta alla popolazione locale. Fratel Fabio Mussi, missionario del Pime da anni nel paese, racconta nelle sue corrispondenze gli ostacoli, i passi avanti, i risultati conseguiti, le sconfitte: “in mezzo alle grandi difficoltà vissute dalla popolazione – ha ribadito nel suo ultimo messaggio pasquale ai benefattori italiani che con le loro offerte finanziano le attività missionarie – ci sono anche segni di rinascita”. I missionari vi contribuiscono investendo quante più risorse possibili nell’istruzione scolastica. Nel 2015 a causa di Boko Haram 170 scuole statali sono state chiuse e solo 37 hanno riaperto lo scorso settembre. Quelle cattoliche non hanno mai smesso di funzionare e ad esse si sono rivolte le famiglie. Nell’anno scolastico 2017-2018 gli iscritti alle scuole missionarie – 19 primarie, quattro materne, un liceo, in tutto oltre 220 insegnanti – sono 8.165, 4.380 maschi e 3.785 femmine, con un aumento del 20% delle richieste di iscrizioni rispetto all’anno precedente.